cronaca

Il sindaco di Ventimiglia: "Risposta concreta ai cittadini"
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Una gestione dell’accoglienza basata su aree omogenee, adattando alle specificità del territorio ligure le quote stabilite dal Piano Nazionale di Riparto del Ministero dell’Interno. È questa, in sintesi, la proposta di metodo elaborata da Anci Liguria e approvata oggi a larga maggioranza dall’Assemblea dei Sindaci, riuniti a Palazzo Tursi, con 70 voti a favore, 7 astenuti (Lega Nord) e 4 contrari.

I criteri e i parametri di attribuzione così individuati saranno proposti ai Prefetti liguri in occasione del Tavolo Regionale per l’Immigrazione di venerdì. In Liguria circa 80 Comuni accolgono 5141 migranti (2676 nella Città Metropolitana di Genova, 869 in Provincia della Spezia, 636 in Provincia di Imperia, 960 in Provincia di Savona). Il Piano Nazionale prevede una quota complessiva di 6.043, che dovrebbero essere ripartiti secondo criteri ben precisi: 6 posti per i Comuni sotto i 2000 abitanti, 2 posti ogni 1000 abitanti per la Città Metropolitana e secondo concertazione per tutti gli altri Comuni.

Forte dell’ampia condivisione degli amministratori locali, Anci Liguria ha proposto invece un ripensamento delle attribuzioni, che tenga conto della particolare conformazione geografica del territorio, del numero di abitanti e delle quote di migranti già presenti, sulla base di una suddivisione in aree omogenee.

“L’obiettivo è accompagnare i Comuni verso il sistema di accoglienza Sprar (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati), impedendo così l’apertura di nuovi Centri di Accoglienza Straordinaria, secondo la clausola di salvaguardia – ha spiegato Paolo Pezzana, Coordinatore della Commissione Immigrazione di Anci Liguria. – Quello a cui puntiamo è un modello di gestione integrata e compensativa all’interno di ogni singola area per autonoma decisione dei Comuni, senza che nessuno debba subire imposizioni e attribuzioni di quote stabilite da parte del Governo e delle Prefetture”.

Quello che deve essere chiaro è che la soglia dei 6.043 è per noi un limite invalicabile – ha commentato Pierluigi Vinai, direttore generale di Anc Liguria. – Nel caso in cui non venissero rispettati gli accordi e le quote definite nella nostra proposta, ci opporremo con tutte le nostre forze, attraverso l’interruzione di qualsiasi attività concertativa e negoziale e intraprendendo tutte le manifestazioni di protesta che saranno ritenute necessarie dai nostri Sindaci”.

L’impegno di Anci Liguria, dopo la condivisione con il Tavolo regionale per l’immigrazione della proposta metodologica, è quello di definire al più presto le aree omogenee e le relative quote di attribuzione, di concerto con i sindaci anche con incontri territoriali. Anci Liguria si impegnerà inoltre per affiancare i Comuni con un’attività di assistenza tecnica per la costruzione dei progetti Sprar sulla base delle aree omogenee.

"Seimila Comuni italiani su ottomila oggi non accolgono i richiedenti asilo, qui nessuno ha messo la croce verde luminosa 'farmacia aperta', ma o spariamo sui gommoni, o altrimenti il territorio deve dare una risposta organizzata ai migranti che arrivano". Così il sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano elogia il primo Piano di ripartizione dei migranti. 

"Diamo una risposta concreta ai cittadini italiani, non agli stranieri: un minimo di solidarietà tra gli enti locali. - afferma Ioculano - Il problema è il sistema Paese, come rispondiamo all'ondata migratoria in corso, non chiamatela 'emergenza' perchè dopo anni va chiamata 'ordinarietà', l'Italia all'ordinarietà non sa rispondere, punto. Perchè non c'è la solidarietà prima di tutto tra gli amministratori: nei 67 Comuni della Provincia di Imperia solo 16 fanno la loro parte accogliendo".