cronaca

L'azienda ha chiesto che l'impianto resti disponibile
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La centrale a carbone di Genova fa parte degli impianti termoelettrici non più competitivi sul cui futuro Enel ha avviato il progetto Futur-e, volto a individuare soluzioni sostenibili e condivise in grado di valorizzare i siti con un utilizzo diverso dalla produzione di energia, salvaguardando ambiente e occupazione.

E' quanto afferma Enel in una nota confermando che tutti i dipendenti degli impianti sono stati ricollocati all'interno dell'azienda. Per quanto riguarda Genova, il Ministero dello Sviluppo Economico, rispondendo alla domanda di Enel di autorizzazione per l'uscita definitiva della centrale dall'esercizio, ha richiesto, precisa la nota, che l'impianto resti temporaneamente disponibile per i prossimi mesi, fino alla conclusione della situazione di potenziale fabbisogno, determinata dal fermo di alcuni impianti nucleari francesi e dalle attuali condizioni climatiche.

La centrale sarà quindi pronta ad operare in caso di necessità, ma al momento non sta producendo energia. Il posticipo temporaneo dell'uscita definitiva dall'esercizio non modifica la strategia aziendale annunciata per l'impianto, che rientra tra quelli per cui è prevista la dismissione in tempi brevi.

Intanto, esposto in Prefettura di Alice Salvatore e Marco De Ferrari, portavoce del MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria sui gravi rischi per la salute della centrale Enel a carbone di Genova Sampierdarena. Analoga iniziativa sarà assunta domani a Roma dai senatori pentastellati Gianni Girotto e Gianluca Castaldi, nell'ambito di un'azione congiunta tra Regione e Senato "per fermare la paventata riapertura di un impianto vecchio, obsoleto che, come ha ricordato anche il Wwf nel 2015 ha emesso oltre 800mila tonnellate di CO2 nell'atmosfera".

Nell'esposto, indirizzato al Prefetto Fiamma Spena, i portavoce M5S pongono l'accento su un fresco studio dell'Università di Stoccarda, secondo cui "le centrali a carbone uccidono in Europa due persone ogni ora a causa di gas acidi, fuliggine e polveri sottili". Le alternative, affermano gli esponenti del M5S, "esistono e si chiamano energie rinnovabili, come prevede il Piano nazionale Energia del MoVimento 5 Stelle". "Il tutto senza dimenticare un altro aspetto chiave: il fronte occupazionale. Enel - chiedono Salvatore e De Ferrari - è chiamata a rispettare i patti di ricollocazione di tutto il personale, come promesso ad agosto all'atto di chiusura".