Il Frecciargento Genova-Roma via Firenze è finalmente realtà. Il viaggio inaugurale è stato un viaggio vero e si potuto subito toccare con mano che cosa possa significare arrivare in stazione pochi minuti prima della partenza, salire a bordo e ridiscendere, a Firenze o al capolinea Roma Termini, trovandosi subito in pieno centro città. Il paragone, ovviamente, è con l'equivalente viaggio aereo: prezzi e comodità, anche logistica, rendono al momento il treno assolutamente vincente.
Bene, bravi, bis. Questa è una classica storia di buona politica, di quelle da portare ad esempio. Non so se il senatore Maurizio Rossi quando sull'argomento cominciò a sgomitare - uso un eufemismo - ritenesse che davvero la battaglia sarebbe stata vinta, grazie al convinto sostegno arrivato dalla Regione Liguria e da una fetta importante della cosiddetta società civile. Di sicuro, però, è accaduto.
Come da morale, però, vincere può essere più facile che confermarsi. Il Frecciargento, infatti, nasce grazie alla disponibilità di Trenitalia di mettere sul mercato un nuovo prodotto: appunto il Genova-Roma via Firenze. Come una qualsiasi azienda che deve far di conto, però, Trenitalia ha già chiarito che la prova durerà sei mesi: se il tasso riempimento del treno garantirà la sua sostenibilità economica, il collegamento verrà confermato. Altrimenti arrivederci e grazie.
Dunque è giusto rallegrarsi per il passo avanti fatto contro l'isolamento di Genova e della Liguria, ma altrettanto doveroso è avere la consapevolezza che la questione non è chiusa. Trenitalia dice che magari il test (l'ad Morgante a Primocanale durante la trasmissione Macaia) potrà durare anche otto o nove mesi, anziché sei (oggettivamente pochi), però prima o poi bisognerà tirare le somme. Il governatore ligure Giovanni Toti, da parte sua, chiarisce che un conto è sostenere la richiesta formulata a Trenitalia, come ha fatto, altro prepararsi a scucire dei soldi, affinché il Frecciargento entri nel contratto di servizio fra Regione e Ferrovie.
Sul punto è apprezzabile l'onestà intellettuale di Toti (avrebbe potuto fare una classica promessa da marinaio...) e diventa essenziale quanto lo stesso senatore Rossi ha detto pochi minuti dopo la prima partenza del nuovo supertreno verso Roma: "Noi liguri vediamo di riempirlo, questo convoglio, ma la cosa giusta sarebbe che il governo lo inserisca nel contratto di servizio con Trenitalia. Mi batterò subito per questo".
E in effetti ora la questione chiave diventa proprio questa. Con un chiarimento: qui non si tratta di fare un piacere a Genova, che già sarebbe importante essendo il suo isolamento un problema nazionale, ma di prendere una decisione che riguarda direttamente anche gli interessi di Firenze e di Roma. Perché il nuovo Frecciabianca sarà una... freccia in più nel gestire al meglio anche una politica turistica italiana che fra i suoi elementi chiave ha quello della mobilità. Quindi, confermare sine die il treno che va da Genova a Roma in quattro ore, passando da Firenze (e viceversa), è un interesse nazionale. E tanto dovrebbe bastare per aggiornare il contratto di servizio ferroviario inserendo il nuovo collegamento.
politica
Genova-Roma via Firenze, quando l'interesse nazionale sale in treno
Il nuovo Frecciargento non limita solo l'isolamento ligure
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