Summit in procura a Genova tra il procuratore capo Francesco Cozzi, il procuratore aggiunto di Brescia Carlo Nocerino, il pm Federico Manotti e i capi di Ros Genova e Digos di Brescia. L'incontro è stato fatto perché sarebbero stati trovati punti di contatto in due inchieste delle due procure su i tre presunti jihadisti arrestati lo scorso ottobre: l'algerino fermato nel Cie di Torino dove era ospite in quanto richiedente asilo politico e due fratelli egiziani bloccati a Finale Ligure (Savona) e a Cassano d'Adda (Milano). I tre sono accusati di associazione finalizzata a terrorismo internazionale. L'inchiesta era nata dal monitoraggio dei siti di propaganda utilizzati dagli jihadisti. Uno dei due egiziani e l'algerino avevano richiesto online la formula per iscriversi allo Stato Islamico. Secondo gli investigatori, i tre presunti jihadisti erano insospettabili che conducevano una vita normalissima tesa a nascondere la loro radicalizzazione. Adesso le indagini proseguono per capire i legami tra Genova e Brescia e se vi sia un gruppo organizzato.
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