Il sito di Madonna della neve, il centro di raccolta rifiuti di Lavagna gestito dai presunti boss Nucera, è inquinato. È quanto emerso dalla relazione dell'Arpal, l'agenzia regionale per l'ambiente, depositata nei giorni scorsi sulla scrivania del pm Alberto Lari che aveva fatto verificare cosa fosse stato scaricato nel centro negli anni passati prima del sequestro nell'ambito dell'inchiesta sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nel comune di Lavagna. I tecnici hanno rilevato la presenza di manganese, metallo, nelle acque superficiali e altre sostanze chimiche mentre hanno escluso la presenza di amianto e altre sostanze tossiche. Nel sottosuolo sono presenti detriti di demolizione e di materiale edile. Questi nuovi elementi potrebbero portare a nuove contestazioni nei confronti degli indagati in materia di violazione delle norme in materia ambientale.
Lo scorso giugno l'inchiesta della squadra mobile di Genova e dello Sco aveva portato all'arresto di Paolo, Antonio e Francesco Nucera, e di Francesco Antonio e Antonio Rodà. Ai domiciliari erano finiti l'ex sindaco Giuseppe Sanguineti, l'ex consigliere Massimo Talerico e l'ex parlamentare Udc, Gabriella Mondello. Secondo l'accusa, i politici avrebbero promesso favori ai boss, nella gestione della discarica e dei chioschi sul litorale, in cambio dei voti alle elezioni comunali.
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