Dopo 15 giorni l'allerta meteo è un lontano ricordo, la tempesta si è placata ma le sue tracce a terra sono ancora ben visibili. L'emergenza è tutt'altro che finita nell'entroterra di Ponente. L'alta valle Arroscia, la valle Argentina, i monti ai confini col Piemonte che quest'anno non mostrano la neve, ma il fango delle frane disastrose che hanno travolto interi paesi. Aspettando quel lampo di burocrazia che sbloccherebbe tante situazioni. "Dobbiamo tutelare un territorio ferito, adesso comuni e provincia sono al lavoro con gli enti competenti per riparare i danni ma confesso che l'ansia cresce tra i sindaci, l'amministrazione e il territorio", dice Fabio Natta, il presidente della Provincia, ai microfoni di Primocanale. La concessione dello stato d'emergenza promessa dal premier Matteo Renzi (ora dimissionario) ancora non è arrivata.
"Ci rendiamo che la crisi di governo possa aver causato dei rallentamenti ma dopo 15 giorni non si può più aspettare, i lavori per strade, infrastrutture e acquedotti devono essere fatti", continua Natta. Per fortuna molte opere hanno cominciato a procedere e ad oggi ogni paese può essere raggiunto dai mezzi di soccorso. Anche se alcuni, come Monesi e Lavina, ancora con estrema difficoltà e continuano ad aver bisogno d'essere monitorati.
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