cultura

Un viaggio nella mente al tempo dei rapporti virtuali
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Applausi calorosi al Teatro Duse per la prima di "Faust's box", il nuovo spettacolo prodotto dallo Stabile, scritto, musicato e diretto da Andrea Liberovici. "Faust's box" è un viaggio nell'anima, nella mente di un Faust (o di un Mefistofele) di oggi, chiuso nella propria solitudine, dominato dalla tecnologia, condannato a rapporti unicamente virtuali. Solo al termine del viaggio, cadenzato da tredici "stazioni", in un percorso tra il drammatico e l'ironico, le luci che illuminano parte del pubblico consentono a Faust di ritrovare un contatto fisico rispecchiandosi in altri volti umani.

Liberovici costruisce il suo Faust facendo ricorso a svariati mezzi linguistici: la parola, il suono elettronico, la musica acustica, le proiezioni video, l'animazione grafica, la gestualità. Il tutto organizzato con una totale padronanza tecnica. Interessante la partitura musicale che mescola pop e "colto" con leggerezza e verve. E splendida la prova degli interpreti. Helga Davis è una cantante di straordinaria classe, domina la scena con notevole autorevolezza. Con lei il gruppo strumentale dell'Ars Nova Ensemble diretto dall'ineccepibile Philippe Nahon.

Lo spettacolo è stato preceduto da un'anteprima musicale nel foyer del Duse tenuta da tre studenti della classe di Nuone Tecnologie del Conservatorio "Paganini" (Walter Cesarini, Michele Oliveri, Marco Repetto) e intitolata "La vocazione musicale di un frullatore".