cronaca

Segni di cedimento un mese fa, il Comune: "Colpa dei privati"
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Un boato nel cuore della notte, una frana che tiene in bilico un palazzo, tre condomini evacuati di cui due in via precauzionale e 130 sfollati. Succede tutto sulle sponde del rio Fereggiano, il corso d'acqua che attraversa la vallata di Quezzi, quartiere collinare sulle alture di Genova. Complice forse il maltempo degli scorsi giorni, una massa di terra e detriti si è staccata da un versante, ha abbattuto un muraglione di contenimento e ha lasciato scoperte le fondamenta di un caseggiato, che ora rischia di cadere nell'alveo. Decine di famiglie sono ospitate in strutture di accoglienza provvisorie, dove probabilmente dovranno restare per diversi giorni. In mattinata è arrivato sul posto anche il sindaco Marco Doria per un sopralluogo.

AGGIORNAMENTO - Non ci sono problemi di staticità per il palazzo interessato dalla frana che ha eroso il terreno intorno alle fondamenta a Genova Quezzi. Ciò rende sicuri anche gli altri due palazzi che erano a rischio proprio perché minacciati da un eventuale crollo dell'edificio vicino. Così gli sfollati potranno rientrare nelle case già dalle prossime ore.

L'assenza di pericolo è stata constatata da tecnici del Comune, vigili del fuoco e da un ingegnere strutturista incaricato dai proprietari degli immobili e dei terreni dell'area. L'ingegnere seguirà adesso la disposizione dei teloni di contenimento del terreno e la messa in opera di strumenti per rilevare i movimenti della terra. Sempre a carico dei residenti ci sarà anche la pulizia dell'alveo del rio Fereggiano dove sono finiti i detriti e la successiva messa in sicurezza della zona.

È quasi l'una di notte quando un tonfo sveglia i residenti. Nel Fereggiano sono scesi 300 metri cubi di terra, sassi e detriti. Lì sopra c'è il civico 65 di via Portazza, di fatto sospeso sul letto del rio. Nello stesso punto, quasi un mese fa si era già verificato un piccolo smottamento. Sul posto arrivano Protezione civile, Vigili del fuoco, Polizia, Carabinieri e Municipale. Dopo un breve sopralluogo, la decisione: il palazzo potrebbe crollare da un momento all'altro, bisogna evacuare subito. Stessa misura per altri due palazzi sulla riva opposta, il 20 e il 106 di via Daneo, che in caso di cedimento verrebbero travolti. Tutti in strada, uomini, donne, bambini e anziani spaventati. Arrivano le ambulanze per dare assistenza e alcuni autobus dell'Amt per il trasporto degli sfollati.

Per i palazzi di via Daneo il rientro è questione di ore. Tra gli sfollati di via Portazza, qualcuno è riuscito a sistemarsi da parenti e amici, ma una sessantina di persone, tra cui diversi bambini, non ha un posto alternativo dove dormire. Un primo punto di accoglienza è stato allestito al circolo Arci di via Pinetti, nella “Casa del Popolo”. Alcune famiglie sono state collocate in albergo. Comune e Municipio metteranno a disposizione l'ex bocciofila di Mura dello Zerbino, già attrezzata per accogliere sfollati, dove è pronto un centinaio di posti letto. I Vigili del fuoco raccolgono i nominativi dei residenti per fornire generi di prima necessità e pasti caldi, ma soprattutto per consentire agli abitanti di prendere i propri effetti personali. Poi ci si dovrà attrezzare per la notte.

Oltre allo sconforto c'è anche la rabbia. Perché quella frana è cominciata un mese fa e i cittadini avevano già dato l'allarme con le dovute segnalazioni. “Nessuno si è mosso”, dicono. Ma l'assessore ai lavori pubblici Gianni Crivello, arrivato a Quezzi insieme a Doria, Ferrante e altri membri della Giunta, chiarisce: “Più di venti giorni abbiamo fatto un sopralluogo insieme al Municipio. C'era stata una prima frana, ma proveniente da una proprietà privata. Abbiamo fatto un'ingiunzione perché è il privato che deve intervenire: stiamo aspettando ancora la risposta. Chiederemo i danni, non abbiamo alcuna intenzione di lasciar correre”. 

La priorità adesso è sgomberare l'alveo del Fereggiano, completamente ostruito dal materiale terroso. E la paura sale. “Dobbiamo subito liberare il letto perché non è detto che nel giro di qualche giorno non torni a piovere – spiega il presidente del Municipio Bassa Valbisagno, Massimo Ferrante – l'altra priorità è deviare gli scarichi dell'acqua perché il dilavamento rende il versante ancora più instabile. Poi andrà fatto tutto l'intervento di consolidamento”. Lavori che dureranno settimane. Tutto costruito in semplice calcestruzzo, senza armatura di ferro. Gli anziani del posto dicono addirittura che poggiasse su un antico muro a secco. Per la protezione civile regionale l'episodio non è collegabile all'ondata di maltempo degli scorsi giorni. 

“È una situazione complicatissima, vedete com'è stata costruita la città negli anni Cinquanta e Sessanta. Noi comunque ci siamo, daremo assistenza agli sfollati come abbiamo sempre fatto”, ha detto Doria prima di confrontarsi coi cittadini e fare il punto della situazione nella vicina sede della Protezione civile in via Donati. La gente di via Daneo e via Portazza è lì, sul ciglio della strada, che guarda sconsolata. La preoccupazione è tanta perché il soggiorno fuori casa si prospetta lungo. "Per via Daneo i tempi sono più brevi – spiega Ferrante – la gente potrà rientrare appena conclusa la prima messa in sicurezza. Difficile, invece, che lo stabile di via Portazza torni agibile prima di varie settimane".

“Stavo dondolando la mia bimba che ha due mesi, poi mi sono messo a dormire verso mezzanotte.
Non ho sentito niente, mi hanno svegliato i vicini di casa”. Aslam abita proprio nell'appartamento al pian terreno, esattamente sopra la frana. “Stanotte ho dormito in macchina, mia moglie e la bambina sono dai vicini. Dove andremo? Non lo so, non abbiamo nulla”. Maria Francesca, invece, abita al civico 20 di via Daneo: “Poco prima dell'una io e il mio ragazzo abbiamo sentito un rumore. Il mio vicino ci ha detto di uscire, poi alle tre ci hanno mandati tutti via e ci hanno dato un pasto caldo. Speriamo almeno di recuperare qualche vestito”.

GIAMPEDRONE: "PRONTI AD AIUTARE" - "La protezione civile della Liguria ha dato tutta la sua disponibilità al Comune di Genova, nel caso ce ne fosse bisogno, per assistere gli sfollati e per dare il supporto tecnico necessario alle valutazioni tecniche sulla zona oggetto del cedimento che riterrà di fare". Lo comunica l'assessore regionale Giacomo Giampedrone a seguito della frana. "La Sala Operativa della Protezione Civile è stata informata dell'accaduto dai Vigili del Fuoco. Appena pervenuta la notizia mi sono messo in contatto con l'assessore comunale Gianni Crivello.