cronaca

La figlia di Albano, decapitato nei boschi di Lumarzo
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Le sono arrivate lettere di solidarietà da Londra, ma pure da Mondovì, Modena e tante altre località sparse in ogni parte d'Italia. Daniela Crocco, figlia di Albano, l'infermiere ucciso e decapitato l'11 ottobre scorso nei boschi di Lumarzo, nell'entroterra di Genova, dal nipote Claudio Borgarelli, ha scoperto il grande affetto da parte di sconosciuti che hanno sentito il dovere di scriverle dai luoghi più diversi.

"La lettera che arriva da più lontano è di un italiano di Londra, poi c'è stato un anziano di Modena che ha usato parole dolcissime, un altro signore ha scritto da Mondovì. Tutti mi dicono di essersi sentiti vicini e dicono che devo trovare la forza di andare avanti per mio papà".

Daniela Crocco ha poi lanciato un appello: "Ho bisogno di aiuto per i cani di mio padre. Non so come accudire due setter, due sorelle di sei anni buonissime e docili con cui mio padre andava a caccia di beccacce. Se qualche amante di cani le può custodire con amore sarei felice di donargliele".