La prima notte dopo il terremoto è stata molto dura, sono state infatti avvertite diverse scosse di assestamento, la più forte delle quali è stata di magnitudo 4.2, registrata dai sismografi alle 4:27. La situazione è stata resa ancora più aspra dalla decisione operata dal sindaco di Norcia di chiudere le tende in cui erano accolti gli sfollati.Sono comunque tanti gli abitanti di Norcia che hanno scelto di rimanere in città pur avendo le case inagibili o all'interno della zona rossa. La Regione assicura che per fronteggiare l'emergenza saranno montate strutture collettive dove la comunità potrà passare le prossime notti: "In modo che nessuno sia costretto a rimanere in auto", il provvedimento si aggiungerà al trasferimento negli alberghi del Trasimeno e al contributo per l'autonoma sistemazione.
L'assenza di tende ha comunque causato forti disagi alla popolazione, emerge infatti che le persone assistite dal servizio nazionale della Protezione Civile sarebbero circa quindicimila. In particolare, oltre cinquecento sono accolti in strutture alberghiere nell'area del Trasimeno e oltre quattromila negli alberghi sulla costa adriatica. A queste si aggiungono circa tremila persone in Umbria e altre settemila nelle Marche ospitate in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale.
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