I migranti non possono più essere accolti nella chiesa di Sant'Antonio alle Gianchette. Ne è convinto il sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano, che ha incontrato nelle scorse ore il Comitato del Quartiere in cui sorge la struttura e presto discuterà del tema con il prefetto Silvana Tizzano. Il primo cittadino ha sottolineato come il centro non sia attrezzato per l'accoglienza e che sia necessario trovare una soluzione alternativa per chi attualmente è ospitato alle Gianchette.La Chiesa di Sant'Antonio aveva retto per 46 giorni questa estate l'intero peso dei flussi migratori a Ventimiglia, con punte di anche mille persone accolte e assistite in una sola giornata. Con l'apertura del centro temporaneo al Parco Roja, alle Gianchette sono rimaste soltanto le famiglie, le donne e i bambini. In totale oggi ci sono poco meno di cento persone. A gestire il centro è la Caritas diocesana di Ventimiglia con la preziosa collaborazione dei tanti volontari, oltreché del parroco Don Rito Alavarez.
Dalle Gianchette era transitata anche Milet, la 16enne eritrea morta sull'A10 nel tentativo di raggiungere la Francia apiedi con i suoi familiari. Sul tavolo resta ancora l'ipotesi che i funerali della ragazza vengano celebrati proprio a Sant'Antonio, anche se prima deve arrivare il nulla osta della Procura.
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