Bernardo Caprotti mette il destino di Esselunga nelle mani della moglie e della figlia Marina. Era questa la sua volontà, messa nero su bianco nel testamento. Intanto la holding Supermarkets Italiani dice stop alla vendita. Ieri alle 18 nello studio del notaio Carlo Marchetti è stato aperto il testamento."Il 70% circa delle azioni rappresentanti il capitale sociale di Supermarkets Italiani S.p.A", la holding di controllo di Esselunga, "ha formato oggetto di donazione in vita a favore del coniuge Giuliana Albera Caprotti e della figlia Marina Caprotti, in via tra loro congiunta". Lo precisa in una nota Stefano Tronconi, esecutore testamentario di Bernardo Caprotti. Ai figli di primo letto, Violetta e Giuseppe, è andato il restante 30% delle quote, nella misura del 15% a testa.
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