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Porti: Genova segue la nota del Ministero, La Spezia no
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Il primo a dirlo in modo chiaro era stato il Senatore Maurizio Rossi: fino a quando non ci saranno i nuovi organismi delle Autorità Portuali di Sistema, nei porti si può svolgere solo ordinaria amministrazione.

Poi - mentre le Autorità Portuali in carica, da Genova alla Spezia, in zona cesarini, prima dell’entrata in vigore della riforma, si affrettavano a convocare comitati portuali portando pratiche delicatissime legate a concessioni e vendite di quote di società - anche il Ministero ha deciso di fare un po’ di chiarezza: dal 15 settembre stop a provvedimenti che possano mettere in discussione scelte strategiche che dovranno, invece, essere in carico ai nuovi enti.

Seppure a tempo scaduto, anche il Porto di Genova ha preso atto della situazione: il Commissario Pettorino a Genova ha inviato in questi giorni una nota a tutti i dipendenti spiegando che in questa fase si può svolgere solo attività ordinaria. Un messaggio chiaro a chi vorrebbe, prima delle nomine dell’Autorità di Sistema, altri via libera su spazi e concessioni nelle aree portuali.

Un messaggio, in qualche modo, anche a Governo e Regione: ritardare le scelte dei nuovi presidenti rischia di congelare tutto. Con proroghe e tempi dilatati non si può decidere, è il momento di attuare la riforma. Chi sembra invece che voglia ancora porre resistenza è, alla Spezia, il presidente Lorenzo Forcieri che ha convocato un nuovo comitato portuale per mettere ai voti la pratica sulla cessione dell’80% delle quote della APLS investimenti, società che gestisce le crociere. Operatori, Confindustria, parte dei sindacati e sindaci avevano disertato l’ultimo comitato del 14 settembre.     

Ma questo giovedì potrebbe essere diverso: la sensazione diffusa è che i componenti del comitato portuale contrari alla discussione della pratica (in maggioranza) si presentino e decidano di chiedere formalmente di non votare la delibera, per rispettare la nota del Ministero. Con la spaccatura nel comitato portuale in scadenza che da virtuale diventerebbe reale.