cultura

Gabriele Lavia torna al teatro di Pirandello
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Dopo "Tutto per bene", "La trappola", "Sei personaggi in cerca d'autore", Gabriele Lavia torna al teatro di Pirandello con "L'uomo dal fiore in bocca e non solo". Ieri sera, al Teatro Duse, il testo ha aperto la stagione dello Stabile che lo ha coprodotto insieme al Teatro della Toscana e che si appresta a festeggiare con varie iniziative il suo 65° compleanno. L'avvio è stato certamente positivo: applausi calorosi per uno spettacolo che scorre piacevolmente mescolando con gusto malinconia e leggerezza.


Tratto dalla novella "La morte addosso", "L'uomo dal fiore in bocca" (al quale Lavia nella sua revisione aggiunge qualche altro breve scritto pirandelliano) è un serrato dialogo in una stazione ferroviaria deserta fra un uomo che sta per morire (il fiore in bocca è un tumore che non perdona) e un avventore. Una conversazione che prende spunto da situazioni banali per scivolare rapidamente verso argomenti più profondi, il significato della vita, il perchè della morte, il rapporto uomo-donna. Tema centrale, il tempo vissuto diversamente dai due personaggi: se all'avventore (l'uomo pacifico), carico di pacchetti da portare alla moglie e alle figlie il tempo che lo separa dall'arrivo del treno pare eccessivo, il protagonista vorrebbe rallentarlo per conquistarsi ancora un pò di vita. Lavia, attore e regista dello spettacolo, offre una splendida interpretazione, vestendo i panni del protagonista con naturalezza, mai sopra le righe. Bravo anche il partner Michele De Maria e da citare pure Barbara Alesse, la moglie del protagonista che passa di tanto in tanto dietro la vetrata, muta, a vegliare da lontano sul marito. Repliche fino al 9 ottobre