Meno imprese, chiusure che superano di gran lunga le nuove aperture. Imprese giovanili e femminili in calo, mentre le aziende straniere crescono (+3,7%) in tutti i settori. È la realtà ancora difficile dell'economia della Liguria nei primi sei mesi del 2016, raccontata in numeri nel dossier di Unioncamere Liguria. Le imprese attive sul territorio continuano a ridursi: erano 140.178 a giugno 2013, 137.515 l'anno scorso e a giugno 2016 sono scese a 136.999. Senza contare che il numero delle chiusure (6.234) supera quello delle nuove iscritte (5.497): dunque, 737 le aziende 'perse' in Liguria in soli sei mesi.
La situazione più critica, stando ai numeri, riguarda il commercio che registra 1.662 cessazioni contro 935 iscrizioni, quasi la metà, 727. Tornando ai dati complessivi, il peggioramento è evidente rispetto ai primi sei mesi del 2015 quando il saldo complessivo era comunque negativo ma si fermava a 75. Solo a Genova le aperture erano 116 in più rispetto alle cessazioni, mentre lo scorso giugno le chiusure hanno superato le iscrizioni 3.377 a 2.688. In calo le imprese giovanili (-2,9%), le imprese femminili (-0,5) diminuiscono in tutti i settori tranne che nelle costruzioni, nel turismo e in altri servizi.
Crescono invece quelle straniere, arrivate a quota 17.922 in totale: +3,7%. Il maggior numero di attività si registra nei settori delle costruzioni e del commercio, rispettivamente 7.560 e 5.988 imprese straniere, ma la crescita percentuale più consistente ha riguardato agricoltura e industria.
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