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“Il derby? Vorrei poter scendere in campo”
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Il direttore della Sampdoria Carlo Osti, in esclusiva ai microfoni di Paola Balsomini, ha fatto un bilancio di questa prima parte di campionato. Tanti i temi toccati, tra cui il mercato estivo, Giampaolo e il derby di Genova che incombe.

GIAMPAOLO - Non parlerei di punti. Abbiamo preso un allenatore che fa del bel  gioco l’aspetto principale. In poco tempo la squadra lo sta seguendo. Siamo una formazione organizzata e con un’identità. Ma possiamo migliorare, abbiamo molti giovani. Sono contento che la squadra stia divertendo,  Giampaolo è un allenatore preparato e pignolo nella ricerca della perfezione. La Sampdoria è un buone mani.

DIFESA
– L’ultima settimana di mercato è quella da cui nascono i movimenti maggiori anche a livello numerico. Un buon allenatore è in grado di far lavorare bene un reparto difensivo anche senza giocatori di primissimo livello, cosa che è più difficile con centrocampo e attacco. Giampaolo riuscirà, e già sta riuscendo a fare questo. Gennaio è lontano, è prematuro parlare di innesti. Abbiamo Pavlovic che ha sempre giocato e purtroppo ora non sta benissimo. Poi abbiamo fatto un investimento importante su Dodò che non ha al momento le conoscenze che l’allenatore vorrebbe ma nel tempo ne acquisirà, poi abbiamo Stanley che è arrivato terzo alle recenti olimpiadi in Brasile. Il ruolo è coperto. All’occorrenza c’è anche Regini. Skriniar è un ragazzo di ottime prospettive, è uno dei tanti giovani che abbiamo presi. I giovani vanno aspettati, sarebbe sbagliato bruciarli per qualche errore. Sono errori che aiutano a crescere. A Roma c’è stata una complicità dell’arbitro. Col Milan l’errore è costato il gol ma sarebbe sbagliato se Skriniar non avesse giocato quella palla. L’allenatore vuole che i centrali giochino. Sarebbe stato sbagliato buttarla via, fa parte dei dettami di Giampaolo.

RIVINCITE
- Sono molto contento per Barreto e Muriel. Il merito è loro. Hanno cominciato il ritiro con umiltà e sacrificio. Stanno dimostrando sul campo che la società ha fatto bene a credere in loro. Anche Giampaolo ha fatto un grande lavoro con loro, spero continuino così. Rinnovo per Muriel? Vedremo più avanti. Lui sa che la Samp farà di tutto per valorizzarlo. Prematuro parlare di un incontro con l’agente.

MERCATO
- Praet? È un ragazzo che volevano tanti club in Europa, siamo riusciti a prenderlo noi. Trattativa complicata ma siamo felici. Deve capire il calcio italiano ma ha grandi potenzialità. Sono convinto che riuscirà a imporsi. La sua trattativa è stata la più difficile. E' partita addiruttura a maggio e ci sono stati momenti in cui è sembrata diventare impraticabile, avevamo bisogno di crearci un mercato in entrata. Ci sono state anche trattative veloci, come quelle di Pavlovic. Castan? Giampaolo lavora bene con giocatori che difendono guardando più la palla dell'uomo. Castan non aveva queste caratteristiche. Il giocatore poteva non essere titolare, e lo ha capito. Torreira è un ragazzo che ci aveva impressionato, l'abbiamo bloccato quasi subito. Si stava creando una certa concorrenza, siamo stati veloci. Non ha avvertito il salto di categoria, cosa difficile per un giovane come lui. Questa squadra ha tanti giocatori di buon livello. Se facessi dei nomi non sarei generoso.

MONTELLA
– Castan lo ha voluto la Samp non Montella. Montella fa parte del passato, è andato al Milan che è un grande club. So che è contento di lavorare lì. Siamo gente di calcio, possono esistere momenti di tensione che però devono essere contestualizzati. Abbiamo scelto Giampaolo perchè lo abbiamo fortemente voluto.

BILANCIO
- Nell'era Garrone c'era un movimento minore di giocatori. Con l'avvento di Ferrero e Romei stiamo portando avanti un mercato diverso. Più entrate e più uscite, tanto movimento. Nel calcio moderno è fondamentale ottenere plusvalenze dalle cessioni. Questo deve essere il mercato della Sampdoria. Bisogna porre basi importanti a livello tecnico. I soli giovani non vanno bene, servono anche giocatori di esperienza. Su questo zoccolo duro si costruisce il resto. I giovani devono trovare esempi importanti. Come Viviano per esempio. E' un punto di riferimento dello spogliatoio.

VOCI SUL MILAN
– Spero che il mio futuro sia blucerchiato. Niente di vero ne su Sassuolo ne sul Milan. Mi trovo bene qui e sono da 4 anni qui. Voglio rimanerci. Io e Ferrero ci compensiamo, dopo due anni ci conosciamo molto di più.

FUTURO – Non ci poniamo obiettivi. Il fatto di aver cambiato molto ci porta a pensare che non sia giusto porsi obiettivi. Viviamo di giornata in giornata, l'importante è che ci sia una crescita. Magari non ci aspettavamo sei punti in due partite, poi sono arrivate due sconfitte pur giocando ottime gare. Ci sono tanti fattori, l'importante è superare i momenti di difficoltà e riprendersi. Abbiamo una gara importante a Bologna contro una squadra del nostro livello. Non mi piace parlare di arbitri, ma va detto che le ultime due direzioni non sono state perfette. Quando superi queste difficoltà diventi una squadra molto forte. Bisogna portare gli arbitri a sbagliare il meno possibile.

DERBY
– E' una partita a sé. Potessi scenderei in campo. L'utlimo derby è stata una batosta.