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La Farnesina conferma: "Massimo riserbo"
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Rapiti due italiani in Libia.  La conferma è arrivata in serata dalla Farnesina: "Il ministero è informato di questa vicenda e fin da questa mattina - quando ne ha avuto notizia - sta seguendo gli sviluppi insieme alle altre articolazioni dello Stato". Secondo quanto si apprende, si lavora con il massimo riserbo tenuto conto della delicatezza della situazione. 

Secondo l'agenzia di stampa turca Anatolia e un giornale libico si tratterebbe di tre lavoratori, due italiani e un canadese, che lavorano per conto di una società italiana di manutenzione dell'aeroporto di Ghat, la Conicos, sequestrati questa mattina da sconosciuti armati. Uno dei due italiani rapiti è Bruno Cacace, 56enne di Cuneo, che da tempo lavora per l'azienda.

Ghat è un'oasi desertica della provincia di Fezzan nel sud del paese controllata dal governo d'accordo nazionale riconosciuto dalle Nazioni unite, come ha detto Qawmani Mohammed Saleh, sindaco della cittadina citato dall'agenzia turca. "Uno delle persone seguestrate è di nazionalità canadese mentre gli altri sono italiani", ha precisato il sindaco.

Secondo alcune fonti, i rapitori avrebbero sparato colpi di arma da fuoco verso l'autista dei tre lavoratori. Non si sa se sia stato colpito. Gli operai sarebbero stati sequestrati dopo che l'auto sulla quale viaggiavano era stato bloccata da uomini armati non identificati. I due italiani e il canadese erano in viaggio verso la loro sede situata a Bir Tahala, a nord del centro abitato di Ghat, nella provincia meridionale del Fezzan. 

La Conicos di Mondovì opera in Libia da decenni. Doveva essere anche uno dei principali subappaltatori della famosa autostrada promessa dal governo italiano prima a Gheddafi, poi al governo di Tripoli. L'azienda è guidata da Giorgio Vinai, che l'ha fondata nel 1977 con Celeste Bongiovanni. Due le sedi centrali: quella di Mondovì, appunto, e quella di Tripoli, dove opera la Libyan Branch.