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La consigliera regionale: "A pagare sono i correntisti Carige"
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"Per Toti cartolarizzazione di Arte Genova non esiste. Ma a dirlo non siamo noi, bensì la Corte dei Conti e lo stesso Ministero delle Finanze, che ravvisano l'illegittimità di un'operazione avviata nel 2011 dalla Giunta Burlando e proseguita dal suo successore". È l'attacco di Alice Salvatore, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, che ha presentato un'interrogazione sul tema. 

"Toti risponde con superficialità - continua la pentastellata - negando la gravità dell'operazione avviata da Burlando e poi fatta sua. Tanto alla fine a pagare non è certo lui, né il suo degno predecessore, ma i cittadini liguri e, in particolare, i correntisti Carige su cui ricade di fatto l'indebitamento da 103 milioni di euro (che aumenta ogni anno a causa degli interessi maturati), frutto di un gioco delle tre carte tra Regione Liguria, Arte Genova e la principale banca ligure che si sono assurdamente riproposte di vendere immobili pubblici per coprire un buco di bilancio, in un periodo però di crisi nera del mercato immobiliare".

"Dal 2014, ogni anno la Corte dei Conti bacchetta la Regione, che puntualmente se ne infischia. Una Giunta responsabile avrebbe denunciato l'operazione alla Corte dei Conti, prendendo immediatamente le distanze, collaborando con la Corte dei Conti, e cercando soluzioni lecite per ripianare questo debito. Perché Toti si ostina a farsi carico di un'operazione illegittima e fallimentare?", si chiede ALice Salvatore. Che conclude: "Ora anche la Giunta Toti sarà chiamata a rispondere della cartolarizzazione di Arte Genova".