
Il primo cittadino non nasconde una grande amarezza e prosegue: "Sarebbe stato del tutto logico che anche per l’anno 2016/2017 alla secondaria ci fossero gli stessi organici dello scorso anno scolastico. Tuttavia, la logica non appartiene al mondo del Ministero dell’Istruzione. Al di là dei numeri, ci sono motivazioni meno ragionieristiche per sostenere che a Sassello non vi dovesse essere una pluriclasse. La prima è una ragione che può valere per Sassello, ma che vale in generale per le piccole scuole di montagna. Continuare a tagliare servizi sull’entroterra può essere una soluzione semplice e immediata che, però, a lungo termine rischia di avere gravi riflessi. Più si taglia sulle piccole scuole, più il rischio che questi luoghi si spopolino, diventa concreto. Essendo la scuola il perno dei paesi dell’entroterra, se le famiglie decidessero di spostarsi perché non ritengono più adeguato questo servizio, andremmo a far morire tutta la fascia interna della nostra regione".
A questa ragione legata all'entroterra, Buschiazzo aggiunge un tema tecnico: "Sassello, da un punto di vista delle scuole, negli ultimi dieci anni è diventato un modello riconosciuto a livello regionale e nazionale. Questo è un elemento del quale dobbiamo essere tutti orgogliosi e su cui dobbiamo proseguire ad investire. La sinergia fra enti locali e istituto comprensivo ha portato prima a mettere in rete tutti i plessi scolastici, poi a esportare questo modello ad altri istituti in Liguria. Il problema è che il Comune ci crede nelle scuole, ma il Ministero e la Direzione scolastica non ci credono affatto".
IL COMMENTO
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