cultura

Il Consiglio di Stato francese ha sospeso il divieto
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Nuovo capitolo del caso burkini: il Consiglio di Stato francese ha dichiarato illegittimo il provvedimento adottato da alcuni sindaci francesi che vieta l'uso del costume integrale in spiaggia. Riceviamo e di seguito pubblichiamo l'intervento di Alfredo Maiolese, presidente della Lega dei Musulmani Europei. 

Il bando del burkini in Francia ha sollevato polemiche, dibattiti televisivi e radiofonici numerosi articoli sui giornali anche in Italia. Ogni gesto, atteggiamento difforme dal nostro modo di vivere occidentale, se fatto da un membro della religione islamica crea polemiche e dissapori ed induce la gente comune a sentenziare: "Se vogliono vivere qui devono integrarsi".

A mio avviso, l'integrazione è una parola ben definita e deve comunque essere limitata alle leggi, alle norme ai regolamenti ma mai alla sfera personale dell'individuo. Perchè dovrei mangiare o bere come un altro, vestirmi in modo eguale, ascoltare la stessa musica o tifare la stessa squadra di calcio?

Ciò che doveva essere evidenziato, non era il fatto di coprirsi,
perchè dettato dal proprio pudore, dalla propria cultura o livello spirituale, con una muta da sommozzatore od un costume più lungo o diverso da quello tradizionale, ma il grande gesto di emancipazione che una donna musulmana ha compiuto andando liberamente al mare a nuotare.

Può un costume lungo o corto che sia danneggiare una società? Può nuocere altri individui? Può causare o arrecare squilibri sociali? Ebbene la risposta è ovviamente, negativa tanto più che al di fuori del dibattito politico sempre aggressivo, distruttivo, poco altruista e disseminatore di odio solo per fini elettorali, il Consiglio di Stato francese con una dichiarazione lucida, indipendente, razionale ed imparziale, sospende il divieto al burkini perché limitativo della libertà, non ravvisando una minaccia o turbamento all'ordine pubblico.

La rivoluzione francese del 1789 che sentenziò libertà, fratellanza ed eguaglianza aveva un senso in un momento storico ed una condizione sociale particolare, ma trascorsi piu di 200 anni e tempi mutati, direi proprio di no. Il compito dello Stato laico deve essere appunto quello di tutelare tutti i soggetti nelle loro diversità, non imponendo un modello astratto ed utopico, ma viceversa garantendo e tutelando le minoranze e le molteplicità di gusti, opinioni,culture e religioni. In questo l'Italia è all'avanguardia in campo mondiale, paese a parte pochi, tollerante e conciliante.