cronaca

Nuovi roghi a Diano Castello e Vobbia
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Le fiamme tornano a minacciare gli abitanti di Sessarego, la frazione alle spalle di Bogliasco. Intorno alle 20 di sabato uno dei focolai del grande incendio del monte Fasce ha ripreso a bruciare a poche centinaia di metri delle case del paesino. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco e i volontari delle squadre antincendio.

Il rogo è stato spento grazie al tempestivo intervento dell'elicottero della Regione Liguria. Mobilitato il Canadair della protezione civile, che ha operato fino a quando c'è stata luce. Sul piazzale del paese per l'intera notte è rimasto un presidio fisso di volontari antincendio e di guardie forestali in modo da vigilare e stroncare sul nascere altre eventuali riprese delle fiamme.

Nelle notti scorse Sessarego era stato minacciato dalle fiamme che si erano attestate a poche decine di metri dalle case. Alcuni abitanti erano stati evacuati in piena notte dalle abitazioni. Provvidenziale per frenare l'avanzare del fuoco la mobilitazione anche degli abitanti che avevano tagliato una fascia di ulivi creando una corsia tagliafuoco.

La Guardia Forestale continua a mantenere il presidio su tutti i focolai potenzialmente attivi. "Non ce ne andiamo mai finché l'incendio non è spento del tutto", spiega la comandante provinciale Paola Tomassone. Incendi boschivi come questi possono presentare riprese anche per diversi giorni dopo lo spegnimento del fronte principale.

Allo stesso modo vengono presidiate la zona del Monte Gazzo sulle alture di Sestri Ponente, le alture di Serra Riccò e quelle di Busalla, dove sono scoppiati due piccoli incendi nella giornata di sabato. Per questi ultimi la Forestale ha avviato le indagini, su cui il comando vuole mantenere il più stretto riserbo. Per l'episodio di Serra Riccò, come per quello del Monte Gazzo, non si esclude un incidente dovuto a imperizia, piuttosto che la matrice dolosa. 

È bene ricordare che, su indicazione della protezione civile regionale, su tutta la Liguria vige lo stato di grave pericolosità per incendi boschivi, che rimane attivo fino all'esplicita revoca. "Ricordiamo che è assolutamente vietato accendere fuochi di qualsiasi tipo - spiega la comandante Tomassone - e che in alcuni casi le sanzioni amministrative possono arrivare a 2 mila euro". Ad alimentare l'emergenza è il caldo unito all'aridità, fattori favorevoli allo sviluppo degli incendi, ulteriormente aggravati dai forti venti secchi frequenti in questo periodo dell'anno. 

Mentre la situazione è tornata sotto controllo sulle alture marittime del genovesato, due nuovi incendi sono divampati in tarda mattinata in zone distinte della regione: uno sulle alture di Diano Castello e l'altro a Vobbia, a pochi chilometri dal confine col Piemonte. Il rogo che interessa il Ponente è tenuto sotto controllo da operatori e volontari della Guardia Forestale. Al momento non è stato richiesto l'intervento dei vigili del fuoco, che sono comunque impegnati su altre richieste in provincia. Il fuoco è lontano dalle case e non desta particolare preoccupazione. A Vobbia, invece, è intervenuta una squadra dei vigili del fuoco: sembra che il rogo sia partito da un mucchio di sterpaglie

Intanto nel tardo pomeriggio di sabato paura in val di Magra
per un incendio che ha interessato alcune cataste di legname e si è poi espanso tra Albiano e Santo Stefano. Nelle operazioni di spegnimento due vigili del fuoco hanno accusato un lieve malore. Il comando provinciale spezzino stava organizzando l'avvicendamento tra le squadre attive sul territorio e quelle impegnate nei soccorsi ai terremotati del centro Italia