cronaca

Per legge dovrebbero essere almeno il 40% in ogni Comune
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Sotto il castello sul mare, uno dei simboli di Rapallo, si trova una delle spiagge libere della città. Una spiaggia piccola, dotata di una doccia e di uno spogliatoio donato dall'associazione stabilimenti balneari di Rapallo.

Un luogo dove i cittadini possono andare a fare il bagno senza spostarsi dal centro: tuttavia, proprio accanto alla spiaggia si trova la foce del torrente Boate. E infatti il cartello che indica la balneabilità definisce la qualità dell'acqua come "sufficiente" (appena sopra il minimo).

"A Rapallo le spiagge libere sono poche, circa il 15%" spiega Massimo Maugeri, di Legambiente Liguria. Ma per legge le spiagge libere attrezzate dovrebbero essere almeno il 40% sul totale. Se il comune non rispetta questa percentuale "perde semplicemente i finanziamenti per pulire le spiagge", continua Maugeri. E nemmeno il canone pagato dagli stabilimenti privati potrebbe coprire i costi di gestione, perchè "si tratta di canoni obiettivamente irrisori". A rimetterci, alla fine, sono gli utenti.