Un po' sfogo, un po' j'accuse, un po' autocritica. Sono tanti gli ingredienti all'interno della lettera aperta scritta da Alessandro Bellotti, negoziante onegliese e membro della Confcommercio di Imperia, per denunciare il "fiasco" - parole sue - di Imperiaffari, la manifestazione che si è svolta lo scorso 31 luglio a Oneglia. Un insuccesso "non a livello economico - scrive il negoziante - ma in quanto ad immagine del commercio imperiese o per lo meno di Oneglia".Bellotti sottolinea come alla base del flop dell'evento ci siano state "una scarsa partecipazione attiva del commerciante locale, una totale mancanza di spirito di servizio e di aggregazione dello stesso e una carente comunicazione mediatica". In particolare la lettera aperta punta il dito contro i "furbetti". "Dati alla mano - scrive Bellotti - possiamo contare i negozi aperti e possiamo contare le quote di adesioni: il numero dei primi è notevolmente superiore al numero dei secondi. Da lì la spirale negativa va inesorabilmente avanti: meno soldi meno marketing, meno attrattive per la città, meno gente, meno incassi, meno gioia, meno spirito di gruppo tra i commercianti, meno clienti felici: uguale più mugugno".
"Non incolpo nessuno e incolpo tutti", scrive il negoziante onegliese che invita tutti - se stesso in primis - a riflettere su quanto accaduto. Perché "è arrivato il momento di sederci serenamente ad un tavolo, constatare che si può e si deve rimboccarci le maniche ancor prima di lamentarci. Occorre pianificare una rinascita e, una volta individuata una via possibile e promettente, mettere mano al portafoglio e - conclude Bellotti - renderla reale, accattivante e curiosa".
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