cronaca

A Genova e nel Ponente la visita del Capo della polizia
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Il rischio di infiltrazioni di 'radicalizzati' tra i migranti che si affollano alla frontiera tra Ventimiglia e Menton "non è da sottovalutare" tanto che proprio nei giorni scorsi, dopo la 'fuga' dei migranti di Ventimiglia oltre frontiera, la polizia francese avrebbe fermato una persona fortemente sospetta, un cosiddetto 'radicalizzato' rintracciato nel gruppo di profughi che era riuscito a arrivare in centro a Menton. Lo si apprende da fonti inquirenti. La polizia francese, anche su suggerimento delle autorità locali, ha rinforzato la presenza sul confine a Menton aumentando i controlli in entrata dall'Italia.

GABRIELLI IN LIGURIA - Il capo della Polizia Franco Gabrielli intorno alle 10 è arrivato nella caserma di Bolzaneto per una visita istituzionale al Reparto mobile di Genova, reparto dove prestava servizio Diego Turra morto il 6 agosto a Ventimiglia poco prima degli scontri del Reparto con i no border. Ha lasciato la caserma di Bolzaneto circa un'ora dopo. "Mi sono sentito in dovere, prima ancora di recarmi a Sanremo e di rendere omaggio alla salma - ha detto Gabrielli - di fare un passaggio in questo reparto, perché credo che il modo migliore per onorare i morti sia prendersi cura dei vivi e perché credo che in questo momento dobbiamo serrare le fila". Il capo della Polizia ha poi raggiunto Sanremo intorno alle 12.20, in elicottero, per incontrare la vedova di Tura e rendere omaggio alla salma del poliziotto.

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TOTI: "NO A MANIFESTAZIONI IN PROVINCIA DI IMPERIA " - "Al governo chiediamo un impegno straordinario per Ventimiglia che è diventata la punta dell'iceberg di un problema che non riesce a risolvere a livello nazionale". Lo ha detto il governatore della Liguria e Giovanni Toti parlando a margine del tavolo per l'immigrazione convocato a Genova in Prefettura. "E' intollerabile che i no border usino Ventimiglia come palcoscenico. Ho chiesto ai prefetti e alle forze di polizia di vietare ogni manifestazione in provincia di Imperia. Ieri sono stati distribuiti fogli di via e sono stati disposti fermi di polizia. Mi sembra scellerato e irresponsabile usare una città martoriata come Ventimiglia, anche alla luce della tragedia che ha colpito la polizia, per manifestare dissenso, anche se in modo legittimo".

"Il sistema così non funziona se chi sbarca in Italia non viene identificato - ha aggiunto Toti - Noi come Regione non abbiamo purtroppo nessun titolo per intervenire nelle politiche dell'immigrazione e dell'ordine pubblico. Possiamo solo dare assistenza sanitaria con la Asl. Siamo disposti a discutere se sia necessario un Cie anche in Liguria".

CHI ERA DIEGO TURRA - Diego Turra, 53 anni, morto per un infarto durante i tafferugli tra polizia e no border a Ventimiglia era un uomo semplice, simpatico. Un 'amicone' lo definiscono i colleghi. Grande grosso e con la faccia serena di un Babbo Natale, lavorava fino a qualche anno fa nell'ufficio della questura di Genova che tra l'altro cura la distribuzione del vestiario per gli agenti. Era un sovrintendente capo, qualcosa di più di un semplice agente. Poi è arrivata la crisi. Sono arrivati i licenziamenti che hanno colpito anche la sua casa. Sua moglie ha perso il lavoro. C'era una figlia da crescere. Con un solo stipendio, e lo stipendio di un poliziotto, non ce la si poteva fare. Così Diego Turra ha deciso di tornare a fare 'l'operativo' come si dice in gergo, tornare per strada.

Era sovrappeso e si è messo a dieta. Poi ha ricominciato la vita di tanti come lui: ordine pubblico, stadio, manifestazioni in una Genova con gli autunni sempre più difficili ma ancora mai del tutto caldi. Ha deciso di tornare per strada per avere quel 'quid' in più che non risolve ma aiuta. E così è finito nel Reparto Mobile, quello che la polizia impiega nelle manifestazioni o durante la partite 'particolari', quelli col casco azzurro in testa.

CHI SONO I NO BORDERS - I 'no border' non sono anarchici e tantomeno insurrezionalisti. Sono antagonisti come quelli che, dicono oggi orgogliosamente "aiutavano i migranti in Grecia che stavano per morire"; sono quelli che vogliono portare acqua e cibo ai migranti sulla scogliera dei Balzi Rossi, realizzare pile solari per far loro ricaricare i cellulari. Ma c'è un 'ma'. La questione immigrazione, come scrivono gli 007 nell'ultima relazione al Parlamento, può essere "suscettibile di un progressivo incremento in termini mobilitativi". Tradotto vuol dire che i movimenti antagonisti possono farne una bandiera di guerra.

ARMI BIANCHE SEQUESTRATE - Sono 15 gli attivisti italiani e francesi del collettivo "No Border" che sono stati denunciati dalla polizia a Ventimiglia, a margine della manifestazione di piazza Costituente dopo essere stati trovati in possesso di armi bianche. Tra queste un guanto con tre lame affilate tipo gli "artigli di Wolverine", considerata un'arma in grado di uccidere. Un centinaio gli attivisti per lo più appartenenti all'area antagonista e anarchica provenienti da Lombardia, Piemonte e Liguria, si sono radunati in piazza Costituente per l'annunciata conferenza stampa che ha anticipato il corteo. Una quarantina di attivisti si sono trattenuti presso il "campeggio di lotta" allestito in una zona impervia della frazione Ciaxie, nel vicino Comune di Camporosso. Diversi i posti di blocco allestiti in città da polizia e carabinieri.

GASPARRI - "Il governo sta drammaticamente sottovalutando la situazione a Ventimiglia. Ci aspettiamo l'allontanamento immediato dalla città di tutti i clandestini e fermezza contro i provocatori e chi fiancheggia ogni tipo di violazione delle norme. Il nostro pensiero non può cha andare a Diego Turra, morto anche a causa delle pessime condizioni in cui i nostri uomini in divisa sono costretti a lavorare a tutela della nostra sicurezza". Lo afferma Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia. "Renzi continua a far entrare chiunque, terroristi compresi, e usare la nostra Marina militare a supporto degli scafisti. La politica di Renzi di importazione di clandestini è la causa primaria di quanto sta avvenendo a Ventimiglia in queste ore".

GABRIELLI: "NO LEGAME FRA MIGRANTI E TERRORISMO" - "Ad oggi questo tanto sbandierato e tanto rappresentato parallelismo tra i flussi migratori e rischi di infiltrazioni terroristiche non c'è. Se dovessimo contare le centinaia di migliaia di persone transitate sul territorio direi che ogni parallelo è ardito". Lo ha detto il capo della polizia Franco Gabrielli. "Bisogna naturalmente non cadere in un errore opposto, quello della sottovalutazione, di non fare attenzione. Ma polizia e apparati dell'intelligence servono anche a questo" ha aggiunto.