cronaca

L'arcivescovo di Genova e presidente della Cei in Polonia
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 "Non sempre abbiamo sentito una reazione corale, ora questo invece si sta creando". Da Cracovia, dove ha partecipato assieme ai giovani italiani alla Gmg conclusasi oggi, il cardinale Bagnasco è tornato a commentare i fatti di Rouen e la solidarietà arrivata dal mondo musulmano. 

"È vero - ha osservato Bagnasco - che  il mondo musulmano è abbastanza frammentato per motivazioni di carattere teologico, che non ci competono, ma su questo punto fondamentale di condanna netta della barbarie si può essere tutti d'accordo. E ora mi pare che si vada in questa direzione. La religione vera porta sempre all'amore, alla pace, illumina la vita, tutto ciò che invece si tinge di morte può dirsi religioso ma non lo è, mai".

"La condanna della violenza fondamentalista - ha aggiunto - ha un grande valore che unifica e supera tutte le distinzioni... La primissima risposta al fondamentalismo barbaro e brutale deve arrivare dal mondo islamico, perché se chi pratica la violenza si sente circondato da una condanna netta, chiara, permanente, senza paura credo dovrà prenderne atto".

L'arcivescovo di Genova si è augurato, infine, che questo sia "l'inizio di un percorso nuovo" perché - ha spiegato - "sappiamo tutti che la crisi dell'Europa prima che politica è spirituale" e occorre dunque riaffermare "il primato dello spirito, che significa elevare l'uomo a un livello più alto di pensiero, di azione e di sentire. Credo che questo sia un valore condiviso da tutte le religioni".