cronaca

"Un disegno criminoso grave sta dietro a questi avvenimenti"
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Dolore e partecipazione profonda per la gente di Nizza esprime monsignor Antonio Suetta, vescovo della confinante Ventimiglia, unitamente alla "Condanna assoluta per un gesto così ignobile. Riuscire a rintracciare una logica laddove logica non c'è - dichiara - è difficile, ma certo un disegno criminoso grave sta dietro questi avvenimenti".

La diocesi si sente particolarmente coinvolta nei tragici fatti della notte scorsa considerando la collaborazione a livello pastorale soprattutto rispetto all'emergenza migranti: "Abbiamo ricevuto molto supporto dalla Caritas di Nizza, cosa che vogliamo ricambiare in questo difficile momento", annuncia il vescovo a Radio Vaticana, che per venerdì prossimo sta organizzando un concerto con l'orchestra sinfonica di Sanremo in cui inviterà l'Imam "per dire insieme una parola di condanna del terrorismo e una parola di pace, nel rispetto reciproco".

Il presule tiene a sottolineare che "nessun nesso esiste tra la situazione dei migranti che affollano il confine italo-francese e questo terrore. Pur comprendendo benissimo che i terroristi possano approfittarne per agire nei loro piani criminosi, io credo che le due situazioni siano totalmente separate. Dobbiamo con serenità non farci accecare dalla paura e dal giusto sdegno che suscita in noi, evitando di rintracciare legami che, al contrario, potrebbero innescare fenomeni di ulteriore agitazione. Da una parte abbiamo il terrorismo di matrice islamica che si riconduce a quelle cellule che purtroppo abbiamo imparato a conoscere bene nella loro follia e nelle loro mire. Dall'altra parte abbiamo la schiera numerosa di persone che fuggono da violenza e negazione dei diritti umani. Mi auguro che nessuno colleghi irresponsabilmente le due realtà per ideologia", ribadisce mons. Suetta.

"Mi pare invece che il terrorismo islamico che sta insanguinando Nizza sia anche tra le cause di questo grande esodo di migranti che noi accogliamo in Italia e in Europa. Lo scopo di questi terroristi è gettare scompiglio e disunire attraverso la paura e la violenza. Il terrorismo islamico in nessun modo deve essere ricondotto a un fenomeno religioso - sottolinea ancora il vescovo - anche se i terroristi utilizzano l'etichetta della religione per perpetrare i loro delitti. Noi cerchiamo di portare avanti il dialogo interreligioso creando occasioni di preghiera, di riflessione, di impegno comune e di servizio, affermando ogni volta che in nessun modo la religione può coniugarsi con la guerra. Se la religione è autentica è sempre foriera e promotrice di pace".