
Già, perché il giorno dell'arrivo di Alfano nella città di confine, Ventimiglia contava 12 migranti nel centro situato nei pressi della stazione ferroviaria e poco meno di un centinaio nel greto del fiume Roja. Oggi, il bollettino dell'emergenza parla invece di oltre 800 presenze.
Un fallimento su tutta la linea. Non soltanto, infatti, i migranti continuano ad arrivare - il sistema dei controlli sulla tratta ferroviaria ha dimostrato di non reggere i numeri dell'emergenza - ma sono riusciti anche a decidere dove farsi accogliere, e cioè proprio a Ventimiglia.
Lo prova il fatto che, chiuso in pompa magna il centro d'accoglienza nei pressi della stazione, si sta ora procedendo a realizzare un nuovo campo - stavolta al Parco Roja - che, stando alle parole che il prefetto Silvana Tizzano ha rilasciato a Primocanale, resterà lì per non si sa quanto tempo ed è pronto ad essere ampliato ogniqualvolta ce ne sarà bisogno.
L'emergenza, negli ultimi due mesi, è stata lasciata sulle spalle del Comune - con il sindaco Enrico Ioculano che per protesta contro il governo Renzi-Alfano si è anche autosospeso dal Pd - della Caritas - con la chiesa di Sant'Antonio adibita a rifugio di fortuna per centinaia di migranti - e dei cittadini e dei commercianti delle Gianchette, esasperati da una situazione troppo grande per essere scaricata solo su di loro.
IL COMMENTO
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