Dopo il caso Bruzzone in Regione, tra le forze politiche in Consiglio si torna a parlare dell'adozione di un codice etico. A rilanciare l'idea è Rete a sinistra, che vara una petizione online per sostenere la proposta presentata mesi fa da Gianni Pastorino ha lanciato oggi la petizione per sostenere la proposta presentata mesi fa da Gianni Pastorino affinché la regione Liguria si doti di un codice etico.
“Purtroppo la proposta giace in commissione da mesi e sembra che né la Giunta né il Consiglio siano intenzionati a discuterla – spiegano dal direttivo di Rete a sinistra – per questa ragione abbiamo deciso di lanciare una petizione su change.org (ecco il link) e chiedere ai cittadini di firmarla e prendere posizione”.
Da Rete a sinistra fanno sapere che oltre a Gianni Pastorino anche Marco Ravera, Anna Parodi e Maria Cristina Barzacchi, rispettivamente candidati sindaco per la Rete nei comuni di Savona, Cogoleto e Casarza hanno firmato la Carta di Avviso pubblico, proprio a sottolineare come "trasparenza e rigore siano necessarie in tutte le istituzioni pubbliche".
“Ci sono 23 ex consiglieri indagati per le 'Spese pazze' e pochi giorni fa Bruzzone ha avuto gli onori delle cronache per fatti analoghi – proseguono da Rete a sinistra – ricordiamo che il Codice prevede varie norme di comportamento tra cui, ad esempio, che chi è indagato si debba dimettere: l’adozione del Codice sarebbe un segnale importante che potrebbe contribuire a far ritrovare ai cittadini fiducia nelle istituzioni”.
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Caso Bruzzone e spese pazze, Rete a Sinistra lancia la petizione online per il codice etico
Pastorino recupera la proposta presentata mesi fa in Regione
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