Fiepet-Confesercenti e Fepag-Ascom hanno segnalato all'Antitrust l'ordinanza anti-movida emessa dal Comune di Genova che, fissando limitazioni di orario ai locali a prescindere dal fatto che questi si attengano o meno al rispetto delle regole in materia di somministrazione e vendita di alcolici, "penalizza in maniera ingiustificata gli esercenti onesti del centro storico e turba le normali dinamiche commerciali".
Le due associazioni depositeranno nei prossimi giorni un ricorso al Tar. Fepag e Fiepet si legge in una nota "condividono gli obiettivi di miglioramento della vita nel centro storico" ma precisano che "non è possibile mettere sullo stesso piano i tanti commercianti seri e i pochi che provano a fare i furbi, fissando un orario di chiusura anticipata uguale per tutti. Erano state le stesse Fiepet e Fepag a chiedere un giro di vite contro l'abusivismo commerciale ma per riuscirci sarebbe stato sufficiente far rispettare le regole esistenti". Estendendo "in maniera generalizzata l'obbligo di chiusura all'una di notte nei giorni infrasettimanali e alle due nei weekend" invece "il Comune provoca un danno economico a tutti gli operatori del centro storico".
Nell'esposto all'Antitrust le associazioni di categoria richiamano anche l'attenzione sul conflitto di competenze tra gli enti locali e lo Stato: "Se da una parte spetta alle Regioni e, comunque, non ai Comuni, legiferare in materia di commercio, il commercio stesso è inevitabilmente influenzato dalla materia sulla concorrenza che è, invece, di esclusiva competenza dello Stato".
Le due associazioni depositeranno nei prossimi giorni un ricorso al Tar. Fepag e Fiepet si legge in una nota "condividono gli obiettivi di miglioramento della vita nel centro storico" ma precisano che "non è possibile mettere sullo stesso piano i tanti commercianti seri e i pochi che provano a fare i furbi, fissando un orario di chiusura anticipata uguale per tutti. Erano state le stesse Fiepet e Fepag a chiedere un giro di vite contro l'abusivismo commerciale ma per riuscirci sarebbe stato sufficiente far rispettare le regole esistenti". Estendendo "in maniera generalizzata l'obbligo di chiusura all'una di notte nei giorni infrasettimanali e alle due nei weekend" invece "il Comune provoca un danno economico a tutti gli operatori del centro storico".
Nell'esposto all'Antitrust le associazioni di categoria richiamano anche l'attenzione sul conflitto di competenze tra gli enti locali e lo Stato: "Se da una parte spetta alle Regioni e, comunque, non ai Comuni, legiferare in materia di commercio, il commercio stesso è inevitabilmente influenzato dalla materia sulla concorrenza che è, invece, di esclusiva competenza dello Stato".
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