cronaca

Corteo e manifestazione coi leader di Cgil, Cisl e Uil
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Partita col sole e finita con la pioggia, la manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil ha riportato Genova e la Liguria sotto i riflettori in un giorno simbolo come il primo maggio. Festa dei lavoratori, anche se c'è poco da festeggiare: sul palco a De Ferrari e durante il corteo che ha attraversato via Venti Settembre, tutti concordi a sottolineare che la pubblicizzata ripresa dell'economia ancora latita e che alcuni temi, come quello della sicurezza, restano emergenze irrisolte.

Sullo sfondo ci sono le vertenze liguri: Ilva, Piaggio, Oto Melara, Abc, Fincantieri e altre. L'ultima in ordine cronologico attraversa la Liguria da Multedo a Busalla passando da Fegino. In piazza c'erano anche i lavoratori Iplom, finiti in cassa integrazione dopo il disastro ambientale in Valpolcevera. A conclusione della giornata hanno parlato sul palco i tre segretari confederali: Susanna Camusso per la Cgil, la genovese Anna Maria Furlan per la Cisl e Carmelo Barbagallo per la Uil. 

"Il Paese non riparte e la disoccupazione c'è ancora, Renzi non deve stupirsi. Siamo in piazza e ci torneremo, se non arrivano risposte, dai contratti alle pensoni. Il balletto sui dati fa sembrare che tutto vada bene ma il lavoro resta la preoccupazione fondamentale delle famiglie. Il Paese non si fa ripartire abbassando i salari. Siamo stufi", arringa davanti a Palazzo Ducale la leader nazionale della Cgil, Susanna Camusso. Parole forti sul tema della sicurezza: "Numero intollerabile, quello delle morti sul lavoro. È un omicidio, e come tale va chiamato. Basta con il risparmio, in tutti i luoghi di lavoro dobbiamo essere intransigenti sulla sicurezza". Ancora: "Renzi aveva detto che avrebbe dato lavoro e prospettive ai giovani. Allora gli chiediamo: Il lavoro è un voucher? Il futuro è un voucher con cui i caporali comprano il lavoro?".

Ha giocato in casa Anna Maria Furlan, leader nazionale della Cisl nata all'ombra della Lanterna: "Genova e la Liguria hanno pagato più di tutto il nord ovest la crisi. Soprattutto in termini di posti di lavoro. La mia Genova? È una città di porto. La manifestazione di oggi è anche l'occasione per mandare un segnale legato al tema dell'integrazione". Furlan è scettica sui dati legati alla ripresa dell'occupazione. Lo rimarca nelle interviste durante il concentramento in piazza della Vittoria. E sulle pensioni: "Non ci interessano le buste arancioni, vogliamo le busta paga. E vogliamo un Paese dove non si muoia a 65 anni sulle impalcature. Un Paese dove i lavoratori anziani possano andare in pensione e lasciare il posto ai giovani. così si crea speranza".

Sulla stessa linea il segretario della Uil Barbagallo: "Per il primo maggio più che festeggiare dobbiamo impegnarci per la ripresa". E dal palco si scatena:  "La pioggia non ci ferma, siamo in piazza a resistere contro quello che si sta portando avanti nel mondo, in Europa ed in Italia. Bisogna rifare l'unità sindacale nel nostro Paese, argine al liberismo sfrenato con cui ci possono fregare". Quindi si rivolge a Giuliano Poletti, ministro dell'economia: "Le ho provate tutte, ho cercato il dialogo, ma di dico una cosa: siamo disposti a discutere anche in piedi con il ministro del Lavoro, ma non in ginocchio. La contrapposizione ambiente-lavoro? "È l'errore più grande che ci sia. Il caso dell'Ilva di Taranto e della Liguria è emblematico: si deve investire in sicurezza e difesa dell'ambiente".

E a proposito di disastri ambientali, ecco in piazza anche i lavoratori della Iplom. Perché se sul piede di guerra ci sono gli abitanti della Valpolcevera, tormentati dal petrolio che ha inquinato rii e torrenti, c'è anche il dramma della cassa integrazione per 240 lavoratori, come ricorda Simone Brunelli, rsu Iplom: "Rischiamo di pagare solo noi tutto quello che è successo. Se gli impianti resteranno fermi a lungo sarà un problema".

In piazza De Ferrari è arrivato anche Giovanni Toti, presidente della Regione: "Genova deve trovare un nuovo modello di sviluppo. Tutto il mondo del lavoro ha la stessa dignità: turismo, servizi e terziario possono essere lo sbocco di realtà che non hanno più mercato. La legge Fornero? Ha creato inuguaglianze inaccettabili. Con uno zero virgola il Paese non riparte. Deve ripartire molto di più. La Regione sta facendo la sua parte, con l'abolizione dell'Irap per le piccole imprese, il Piano Casa, i corsi professionali: se queste politiche fossero coordinate a livello nazionale avrebbero un effetto moltiplicatore molto più importante".

Qualche fischio per lui quando è salito sul palco: "Era scontato. Continuo a ritenere fosse un dovere per il presidente della Regione Liguria andare a salutare la rappresentanza dei lavoratori che hanno scelto la nostra bellissima Genova per la manifestazione nazionale del primo Maggio. Per chi, come me, crede nel dialogo, nella condivisione delle scelte, nella costruzione del futuro attraverso il confronto, i sindacati restano un interlocutore fondamentale", risponde Toti su Facebook.

Un appuntamento importante, quello andato in scena a Genova, come avevano sottolineato anche i leader locali. Il segretario genovese della Cgil Ivano Bosco: “Il lavoro al centro di tutto, ma dopo quanto accaduto proprio qui nella nostra regione e in particolare nel capoluogo anche di sicurezza e ambiente”. Riferimenti al petrolio nel Polcevera ma anche l’aumento delle vittime sul lavoro che si registra a livello nazionale. La ricetta del sindacato è chiara: “La lotta alla disoccupazione passa dalla politica. Il Governo ci deve ascoltare e in Liguria l’industria è importante anche se le prospettive turistiche sono interessante e vanno ancora di piu’ aiutate per creare nuovi posti di lavoro che non siano fini a se stessi. La sicurezza? Un cardine, non si fa mai abbastanza”.

Dopo le parole di Luca Maestripieri segretario provinciale della Cisl che ha detto: “La città è stata individuata da Cgil, Cisl e Uil nazionale proprio per le difficoltà che ha dovuto patire per le crisi industriali, per i tanti problemi occupazionali che ha dovuto affrontare e anche per una certa difficoltà di provare a uscire da una situazione in cui si stenta ancora” è intervenuto anche il segretario regionale Uil Piero Massa: “Il titolo della manifestazione è “Più valore al lavoro” proprio perché il lavoro deve stare al centro di ogni mossa, deve essere il cuore di ogni iniziativa e di piano di rilancio”.