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Risolto il pasticcio Imu con l'aiuto degli astenuti
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La Giunta Doria si salva in corner. La nuova delibera sulle aliquote Imu passa grazie all'astensione di 6 consiglieri. I voti a favore sono 17, 15 i contrari, 6 gli astenuti, 2 i presenti non votanti. In questo modo si recuperano a bilancio 5,5 dei 7,7 milioni che invece sarebbero venuti a mancare col documento approvato martedì. Ma soprattutto, ogni Consiglio sarà adesso una via crucis per Doria, che di fatto non ha i numeri sufficienti per governare in serenità, ma che prima del Consiglio si era detto pronto a lasciare in caso di voto negativo.

Il Consiglio straordinario si è riunito dalle 14.30 alle 18.30 per votare una nuova delibera, una sorta di pezza al pasticcio sulle aliquote Imu votato martedì
che, secondo la Giunta, avrebbe lasciato le casse comunali al verde, con quasi 8 milioni di euro in meno e il rischio di pesanti tagli sui servizi. “La procedura è assolutamente legittima”, ha detto Doria subito dopo il Consiglio rispondendo alle numerose critiche arrivate dall'aula su una mossa che il centrodestra ha definito 'antidemocratica'. A salvare la Giunta sono stati in pratica il Gruppo Misto, l'Udc e il consigliere Grillo, che si sono astenuti. Contrari tutto il centrodestra, il Movimento 5 Stelle e Rete a Sinistra. Tutta la maggioranza, ridotta in verità a 17 voti, ha detto sì.

La revisione della delibera ha inserito criteri reddituali e di età nell'abbassamento delle aliquote già approvato. La Giunta aveva approntato la modifica in fretta e furia per prevenire la stangata sul bilancio. Non si poteva aspettare oltre perché le aliquote devono essere determinate per legge entro il 30 aprile. Nel mirino erano finite soprattutto le case di categoria A1, quelle classificate come 'di lusso' sulle mappe catastali, ma spesso collocate in quartieri difficili come Sampierdarena e Cornigliano. Peraltro ul 20% delle case classificate A1 in Italia si trova proprio a Genova, una vera anomalia. Di qui gli emendamenti che dimezzavano le aliquote.

La revisione, però, alleggerisce la riduzione: quindi, giù l'aliquota dall'85% al 78%, che diventa 58% per legge dello Stato, sui canoni concordati, ma solo per i redditi inferiori ai 20 mila euro. Per le case di lusso si aggiunge, oltre al limite di reddito, anche il criterio dell'età: solo gli over 70 anni beneficeranno della riduzione dal 58% al 29%. Un correttivo che permette di recuperare almeno una parte di quei soldi che sarebbero spariti dal bilancio. Solo un emendamento approvato, in pratica ininfluente, che impegna l'amminsitrazione a chiedere una revisione catastale all'Agenzia delle Entrate. Meglio tardi che mai. 

"È chiaro che quanto accaduto deve far reflettere tutti, anche me", ha detto Doria. Il dato è chiaro: col sostegno di soli 17 consiglieri non si può governare la città. ""Un commissario a guida del Comune di Genova sarebbe stato un prezzo pesante che l'amministrazione avrebbe dovuto pagare, un'istituzione commissariata ha una capacità di azione limitata", ha commentato ancora Doria. Nei prossimi giorni il primo cittadino si riunirà con quel che resta della maggioranza per capire come muoversi. Allo studio potrebbero esserci accordi per navigare sino a fine mandato.

LE DICHIARAZIONI DI VOTO - Enrico Musso: "I 7,7 milioni gravano per lo 0,4% sulle spese correnti. Ma col 99,6% cosa ci fate? I servizi stanno tutti lì? Voteremo contro. Col commissario o senza, con questo atto voi andate a casa". Alessio Piana (Lega Nord): "Ribadisco che il mio voto sarà convintamente contrario a un atto che ferisce la rappresentatività di quest'aula". Gianni Pastorino (FdS): "Voto convintamente contro, se possibile col voto maggiorato".

Simone Farello (Pd): "Da questa fase sono emerse tre cose. Da alcuni settori di minoranza è emersa la volontà di cercare il consenso, che è legittimo, ma soprattutto quando si dichiara in maniera palese. Poi alcuni settori della sinistra ci rimproverano il mancato raggiungimento di obiettivi che derivano dal loro mancato sostegno. Poi il terzo dato: sindaco, Giunta, non esistono posizioni giuste se non si hanno voti per affermarle. Non esiste nulla di giusto senza la legittimazione dell'assemblea. Esiste comunque sempre un rapporto tra l'esecutivo e l'assemblea. Oggi il Pd corregge il provvedimento, ma la città ha diritto di sapere se ha ancora un anno di governo. Noi faremo la nostra parte. Commissariamento vuol dire non governo". Pignone (Lista Doria) annuncia il voto a favore. 

Gianni Vassallo (Percorso in Comune): "La giunta presenta una delibera modificata appena tre giorni dopo il voto del Consiglio. È grave, è da tempo che non vedo qualcosa di simile. Ma lo capisco, capisco le necessità di bilancio. La mia posizione è quella di estraneità, e si concretizza nel voto di presente non votante".

Lilli Lauro (Forza Italia): "L'atteggiamento di riproporre una delibera già votata non è democratico. Voteremo contro. Se arriva il freno a mano cosa succede? In quest'aula non si decide niente da anni, e se si decide è per mettere il freno a tutto ciò che sarebbe giusto. Sindaco, si faccia i suoi conti. Lei è stato votato dalla città col Partito Democratico, che è responsabile perché la sostiene".

Putti (M5s): "Il nostro voto è sofferto, perché è un voto politico al di là del merito. La possibilità di un commissario mandato dal governo Renzi ci terrorizza. La riflessione è che la città chiede un cambiamento. Ci aspettavamo una maturità diversa. Confermiamo il nostro no a questa delibera e a questa giunta". 

GLI EMENDAMENTI -
Enrico Musso ha presentato un emendamento per mantenere solo il requisito del reddito eliminando quello dell'età. Stefano De Pietro (M5s) ne propone un altro per aggiungere l'impegno a chiedere all'Agenzia delle entrate una revisione del catasto. Altro emendamento chiesto da Gian Piero Pastorino (Federazione della Sinistra) per abbassare l'aliquota di almeno 10 punti percentuali nella nuova delibera. La Giunta ha chiesto un'altra sospensione per valutare.

Il sindaco Doria, a nome della Giunta, ha respinto gli emendamenti di Musso e Pastorino perché avrebbe un impatto finanziario ancora troppo elevato. Accolto, invece, l'emendamento del Movimento Cinque Stelle in quanto "non ha impatto sul bilancio". Su questo punto Stefano Balleari (Forza Italia) interviene e parla di "situazione surreale" perché il M5s si era astenuto su una proposta simile del centrodestra, ora invece riproposta in Consiglio. L'emendamento viene comunque approvato con 28 voti favorevoli, 3 contrari e 5 astenuti. Gli altri sono stati respinti.

GLI INTERVENTI - Alle 15 sono iniziati gli interventi sulla delibera. Il consigliere Stefano Balleari (Fratelli d'Italia) ha espresso il suo parere contrario alla modifica proposta. Dello stesso avviso Alessio Piana (Lega Nord), che aggiunge: "Questo Consiglio è stato convocato con procedure non regolari. Se non verrà convocato il commissario, almeno la Prefettura controlli come questa amministrazione si comporta con le minoranze".

Poi Vittoria Musso (Lista Musso): "Gli A1 sono molto numerosi a Genova, non vi viene il dubbio che c'è qualcosa che non va? Questa delibera mi sembra una presa in giro. Avete perso una partita ma non volete accettarlo". Il Movimento Cinque Stelle lo accusa di voler "salvare la pelle" e propone una mozione di sfiducia nei suoi confronti, rivolgendosi poi al primo cittadino: "Se lei, signor sindaco, resta in sella, per noi è grasso che cola: una campagna elettorale come l'ha fatta lei non l'ha fatta nessuno". Alfonso Gioia (Udc) ha valutato la nuova delibera "un atto di responsabilità". 

"Il Consiglio comunale sovrano ha dato alcuni indirizzi, la Giunta non li accetta e minaccia di andare a casa. Sarebbe opportuno un ripensamento sulla delibera, perché non è rispettosa nei confronti della decisione dell'aula", ha detto Gian Piero Pastorino (FdS). "Non è vero che diamo ai ricchi per togliere ai poveri. Le spese totali sono 800 milioni, non si può dire che dall'1% dipendono i servizi essenziali. Ci sono ben altri sprechi, ad esempio nelle partecipate", soggiunge Pietro Salemi (Lista Musso). "A prescindere dalle case di lusso, questo sindaco ha la maggioranza per andare avanti?", si chiede Stefano Anzalone (Gruppo Misto)

Quindi ha parlato Salvatore Caratozzolo (Percorso Comune, ex Pd): "Chi ha votato a favore di questi emendamenti ha pensato di fare una cosa giusta. Ciò che so di certo è che così le cose non possono andare avanti. Se non si cambia, torneremo alle stesse problematiche in Commissione di bilancio. Non tutte le persone che la affiancano sono in grado di amministrare". 

Per la maggioranza risponde Stefano Farello (capogruppo Pd): "Dopo la cancellazione della Tasi, scelta già opinabile, sono piovute richieste di abbattimento dell'Imu. La nostra soluzione recupera buona parte del principio di equità. Quest'amministrazione ha ottenuto lo stesso risultato che volevano ottenere i proponenti dell'emendamento. Penso ci sia una corrispondenza pressoché totale. Per quanto riguarda le valutazioni politiche, quelle le faremo dopo le valutazioni di voto".

Guido Grillo (Forza Italia) ha annunciato la propria personale. astensione e auspicato che gli emendamenti in futuro vengano proposti in sede di Commissione. Antonio Bruno (FdS): "Confermiamo i voti sugli emendamenti, valuteremo i documenti e decideremo". L'ultimo attacco a Doria è di Lilli Lauro (Forza Italia): "Dare questi contentini alla sua maggioranza non è serio come invece è serio lei". La consigliera si riferisce ad alcuni emendamenti presentati alla delibera per modificare le aliquote di qualche decimo di punto percentuale.

L'APERTURA - Ha aperto la seduta il sindaco Doria, ricordando le difficoltà finanziarie dovute ai tagli dello Stato. Il bilancio di previsione contava sulle entrate Imu secondo le aliquote del 2015. "Manteniamo fermo l'obiettivo di fornire ai cittadini servizi importanti, quindi proponiamo una delibera che consente di recuperare in parte i 7,7 milioni necessari per coprire queste spese". Quindi ha preso la parola l'assessore Miceli per spiegare la delibera.

LA PROCEDURA - Si inizia con l'illustrazione della delibera in Commissione, per poi discuterla in Consiglio comunale. L'ordine del giorno non prevede altri punti. Seguiranno i possibili emendamenti, le dichiarazioni di voto e infine la votazione. 

LE VOCI PRIMA DEL CONSIGLIO

MUSSO (Lista Musso) - "Non si è mai visto che il Consiglio comunale di Genova voti una seconda volta su un argomento già deliberato dall'assemblea perché il risultato non è quello desiderato dalla Giunta".

CAMPORA (Ncd) - "Se passerà la delibera sarà un anno difficoltoso per l'amministrazione. Il commissariamento non è positivo, ma non lo è nemmeno questa situazione. È mancata soprattutto la volontà di decidere".

CARATOZZOLO (Percorso in Comune) - "Sentiremo cosa ha da dirci il sindaco e poi sceglieremo se schiacciare il bottone. Noi non siamo in minoranza, ma valutiamo di volta in volta ciò che ci viene proposto. È importante lo spirito, non solo il merito della pratica. Quanto ai numeri saranno tempi molto duri per Doria".