cronaca

Migliaia di genovesi alle celebrazioni organizzate da Comune e Anpi
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Un migliaio di persone hanno partecipato alle celebrazioni della festa di Liberazione organizzate dal Comune di Genova e dall'Anpi. In una piazza Matteotti gremita ha preso la parola il sindaco Marco Doria e il governatore Giovanni Toti, contestato da una parte della piazza durante l'intervento per le manifestazioni del 25 aprile. Fischi e 'buuu' si sono intensificati quando ha ricordato i due Fucilieri di Marina Girone e La Torre. La cerimonia si è poi conclusa con il coro degli Alpini che ha intonato 'Bella Ciao'.

Oratrice ufficiale è stata però la presidente della Camera Laura Boldrini: "Questa non è una città come le altre, è città medaglia d'oro per la Resistenza. L'unica città in cui i nazisti si arresero ai partigiani. Ma libertà e democrazia non cadono dal cielo. Non sono conquistati una volta per tutte - è stato il suo messaggio ai giovani- vanno tutelati, vanno curati. Dobbiamo difendere la nostra Repubblica". La cerimonia si è conclusa con il coro degli Alpini che ha intonato 'Bella Ciao'.

IL DISCORSO DI LAURA BOLDRINI

"Ci dobbiamo comportare in modo oculato, non emotivamente.
L'Europa ha  le risorse per gestire la richiesta di richiedenti asilo e rifugiati ma bisogna che gli stati si mettano in grado di gestire il loro impegno perché se non sono in grado allora dovranno assumersi proprie responsabilità", ha detto Laura Boldrini. Il tema è ancora quello caldo dell'immigrazione. 

"La Commissione europea aveva deciso un piano per suddividere i richiedenti asilo e rifugiati ma alcuni Stati per egoismo non hanno voluto aderire e per questo secondo me disovrano essere penalizzati nella distribuzione dei fondi strutturali. L'Italia è attraversata da troppe diseguaglianze sociali che la indeboliscono e ne impediscono la crescita. Dobbiamo fare molta strada per realizzare l'articolo 3 della Costituzione che impegna la Repubblica a rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana", ha proseguito. 

Poi ha messo in guardia: "Non è il Paese della Resistenza quello dove Internet dà spazio a siti fascisti che istigano alla violenza o dove certi politicanti lisciano il pelo a gruppi neo fascisti per mero tornaconto elettorale. Per rispondere a questi rigurgiti alla Camera abbiamo portato avanti un'opera di trasparenza su documenti ancora secretati a distanza di 70 anni. Abbiamo aperto l'armadio della vergogna dove c'erano le prove della nostra complicità a quelle stragi perché una democrazia solida non deve temere il proprio passato".

Il ricordo va ai partigiani e alle partigiane: "L'abbraccio ideale di questa piazza vada alle ragazze che con armi e biciclette decisero di combattere. In questo 2016 si celebra un triplo 'settantesimo' quello della Repubblica, quello dell'Assemblea Costituente e quello del voto alle donne. Questo è un frutto della Resistenza. Il fascismo imponeva un ruolo alle donne nella società. Per questo le partigiane e le staffette combatterono rispetto agli uomini una battaglia in più: quella contro il nazifascismo e quella per l'emancipazione". Lunghi applausi per lei in piazza Matteotti.

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LE REAZIONI DELLE ISTITUZIONI

GIOVANNI TOTI - “I fischi? Ci sta tutto… non sono uno che si offende”, ha detto il presidente della Regione Giovanni Toti che durante il suo discorso in piazza Matteotti ha ricevuto qualche fischio dalla piazza: “Per quanto riguarda me tutto sommato lo accetto, in una festa che dovrebbe riconoscere tutti non è esattamente un benvenuto cordiale, vuol dire che quella memoria condivisa ancora va un po’ costruita, ci lavoriamo sopra, sono un ragazzo che non si offende. Se si fischiano due ragazzi con la divisa come i marò francamente ci si resta un po’ più male”. Poi ha aggiunto: "Quando la sinistra che mette la giacca delle istituzioni saprà riconoscere che non ci sono politici e politicanti ma che le idee quando hanno il voto dei cittadini hanno tutte una legittimità, allora saremo una grande democrazia e un grande Stato".

MARCO DORIA - “La Resistenza è una grande pagina della storia della nostra città e la ricordiamo carica di valori che dobbiamo far vivere giorno dopo giorno”, ha  commentato il sindaco di Genova Marco Doria.

PIERO FOSSATI
“Sono quelle cose che ti toccano il cuore e ti fanno venire il cosiddetto magone alla genovese perchè vedi tanta gente ancora, che ha questa passione di ricordare questi eventi meravigliosi e ricordare alla gente che tanti giovani hanno donato la propria vita per la nostra libertà e non è scontato che fosse così”, ha detto Piero Fossati, vice presidente dell’Associazione partigiani, l’Anpi di Genova. 

MARIASTELLA GELMINI - "Al 71esimo anniversario della Festa di Liberazione, considero assurdo ci siano ancora comportamenti incivili come la contestazione a Genova. Alcuni hanno tentato di impedire l'intervento del presidente Giovanni Toti: questo è inaccettabile. Ancor più inaccettabile il fatto che i fischi siano aumentati al richiamo della vicenda dei nostri marò". Lo afferma Mariastella Gelmini, vice capogruppo vicario di Forza Italia alla Camera e candidata di Forza Italia al consiglio comunale di Milano. "In democrazia possono divergere le opinioni, ma è fondamentale il rispetto degli avversari, soprattutto quando questi sono rappresentanti eletti del popolo. I nostri nonni hanno combattuto per la libertà. A noi il compito di salvaguardarne il valore supremo", conclude.

PAOLO ROMANI - "Trovo davvero avvilente che una giornata come il 25 aprile diventi il pretesto per incivili e premeditate contestazioni. Tutta la mia affettuosa solidarieta' all' amico Giovanni Toti, al quale personaggi che ignorano le regole più elementari della democrazia hanno tentato di impedire l'intervento durante l'orazione ufficiale in piazza Matteotti a Genova. Evidentemente c'è chi non è riuscito ancora ad accettare la libera espressione del popolo ligure, che ha scelto il cambiamento per rimediare ai danni enormi causati dall' incuria e dall' incapacità' della sinistra". Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Paolo Romani.