Sul rio Fegino e sul rio Pianego si continua a lavorare per eliminare l'acqua inquinata dal greggio fuoriuscito dall'oleodotto Iplom. I tecnici stanno lavorando con speciali panni di carta assorbente e sacchi. La carta assorbente ha lo scopo di catturare l'acqua mista al greggio, mentre gli escavatori raccolgono il materiale e lo collocano in appositi sacchi per lo smaltimento. In alcuni punti ci sono ancora pozze completamente nere. Si prova a innalzare piccole dighe per far fronte alle pioggia.
Gli abitanti continuano ad accusare disagi. A qualcuno bruciano gli occhi, altri avvertono un senso di nausea. Asl ribadisce che non ci sono rischi per la salute, così come definito dai rilevamenti condotti da Arpal. Ad accusare gli effetti della situazione sono anche i commercianti: "Le persone non si muovono di casa e noi non ci guadagniamo", ci dice un negoziante della zona
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