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Centro destra e 5 Stelle tra tensioni e caccia al candidato giusto
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Se nel Partito Democratico il clima di tensione è evidente per le lotte intestine legate al congresso, alla giunta Federici, ma anche al possibile successore del sindaco in carico, le altre forze politiche non se la passano troppo bene.

Gli spazi per arrivare alle elezioni del 2017 alla Spezia con possibilità di vincere ci sarebbero, sia per il centro destra, sia per il movimento 5 stelle. Ma al momento dubbi e tensioni interne sembrano prevalere sulle strategie per arrivare a trovare il nome di un candidato sindaco vincente.

I grillini avevano in mente di scegliere il candidato sindaco per le elezioni del 2017 già in questa primavera: “Entro il primo di maggio” aveva pronosticato il capogruppo Ivan Mirenda. Difficile che questo percorso vada a buon fine. Le discussioni interne sono cominciate, ma non portano tutti nella stessa direzione: c’è un nome, quello di Marco Grondacci, non iscritto, ma considerato vicino ai 5 Stelle.

E’ un avvocato ambientalista, in prima linea nella battaglie sui casi dei rifiuti, di piazza verdi, della centrale enel, contro l’amministrazione in carica. Ma dentro il movimento molti vorrebbero un nome che viene dall’interno, e i consiglieri comunali in carica scalpitano.

Il centro destra è ancora più nel marasma. Forza Italia, in città, è praticamente inesistente. Sia a livello di iscritti, sia a livello di organizzazione. In pratica tutto è in mano a Toti, tramite il suo fedelissimo assessore Giampedrone. E al momento ancora non hanno deciso una strategia.

Molti sussurrano che molto dipenderà da cosa accadrà nel centro sinistra: se il Pd candidasse Forcieri, Toti e Giampedrone, visti i buoni rapporti con l’attuale presidente del Porto, potrebbero anche giocare un ruolo marginale nella partita Spezia. In quel caso potrebbero lasciare spazio a candidati di bandiera di Lega Nord e Fratelli d’Italia, accontentando così le richieste degli alleati di Forza Italia Nel centro destra spezzino, tuttavia, sono in molti a credere che a Spezia, questa volta, si possa vincere.

Ed è così che si parla di nomi (più che altro esterni ai partiti) che potrebbero essere convinti a scendere in campo: a molti piacerebbe Matteo Melley, presidente della Fondazione Carispezia (ma appunto andrebbe convinto). C’è poi Gianfranco Bianchi che invece è sul mercato: il presidente della Camera di Commercio, in vista dell’unificazione con quelle di Savona e Imperia, è destinato infatti a lasciare la poltrona. E potrebbe ambire a fare il sindaco. Circola anche il nome di Pierluigi Peracchini, ex segretario della Cisl che potrebbe mettere insieme un’alleanza di moderati e liste civiche alleandosi con Forza Italia. Tornando ai nomi di partito il più gettonato è quello di Andrea Costa, consigliere regionale di Ncd, già sindaco di Beverino.

Ci potrebbe provare anche Maria Grazia Frja, consigliera comunale di Fratelli d’Italia alla Spezia. Senza contare che la Lega, considerato il primo partito della coalizione in Liguria, se non dovesse ottenere il candidato sindaco a Genova, potrebbe reclamare “di diritto” quello della Spezia.