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Dati demografici spaventosi, ma correre ai ripari si può
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Le cifre sono impietose. In Liguria il 28 per cento della popolazione supera i 65 anni (21,7 a livello nazionale), mentre quella fra 0 e 14 anni è appena l'11,5 per cento (13,8 su scala complessiva). Inoltre, l'età media è di 47,8 anni (contro i 43,9 dell'Italia), l'indice di natalità pari a 6,8 bambini ogni mille abitanti (8,3 nel Paese intero) e alla fine i liguri totalizzano 242,7 anziani ogni 100 giovani. Spaventoso.

Un Paese, una regione, una città che siano popolati da un numero crescente di vecchi alla lunga non hanno un futuro. L'Italia, la Liguria e Genova sono su questa pericolosa china da anni e se l'inversione di marcia non sarà rapida e decisa, il loro destino è segnato.

La rapidità, però, può riguardare solo le misure da adottare per sostenere da una parte le nascite e dall'altra una adeguata gestione della buona immigrazione. Nell'un caso e nell'altro, la chiave di volta è il lavoro: stabile e adeguatamente retribuito (il che poi va a incidere anche sulla tenuta del sistema previdenziale). Più tutta una serie di provvedimenti a favore delle famiglie, considerate "latu sensu".

Ma anche immaginando che già domattina tutte le decisioni siano disponibili, per raccoglierne i frutti occorreranno degli anni. Il tempo di mezzo andrà utilizzato cercando di trasformare gli over 65 (ma forse bisognerebbe dire gli ultra cinquantenni) in un vero e proprio cespite economico.

La missione è meno impossibile di quanto si creda. Proprio la Liguria, la regione più anziana d'Europa, potrebbe essere un valido esempio. Basterebbe, si fa per dire, mettere a frutto la materia prima di cui abbonda, cioè un clima impareggiabile. Che si può tradurre in turismo tradizionale, soggiorni terapici, eventi dedicati e via elencando, nel quadro di un piano che può toccare la gran parte dei comparti economici conosciuti.

Si tratta di creare un circolo economico virtuoso che consegni davvero la terza età a quel ruolo di risorsa che il linguaggio politico sembra aver destinato, invece, alle cose o alle persone che in realtà si vogliono mettere da parte.

Del resto, al netto dei Paperoni, sui quali si imporrebbero altri ragionamenti, attualmente la sola categoria che davvero può spendere, anche a fronte di assegni pensionistici non propriamente munifici, è quella degli anziani.

Per ora svolgono il loro ruolo sostenendo i figli e i nipoti, surrogando così le non scelte della politica. Ma questa è una funzione di corto respiro. Se li si fa diventare, invece, un vero volano economico, potranno contribuire a salvare il Paese. In Regione Liguria, su un versante e sull'altro del parterre politico, molti ne discettano. E non da oggi. Scusate, si potrebbe passare dalle parole ai fatti?