porti e logistica

Risorse e potenziamento degli interporti gli obiettivi
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L’acme della due giorni degli Stati Generali della Logistica organizzati a Novara dalle Regioni Piemonte, Liguria e Lombardia dovrebbe essere la firma del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sul documento con cui i tre enti si propongono a Graziano Delrio come un unico distretto logistico.

“Non un nuovo organo” ha spiegato Edoardo Rixi, assessore regionale ligure, “ma un soggetto forte di interlocuzione col Governo, in grado, grazie alla coesione di tre Regioni economicamente determinanti per il paese, di proporre e gestire accordi di programma macroregionali e di individuare e perseguire strategie di sviluppo utili a tutto il paese, dal momento che quest’area è il polmone logistico attraverso cui la nostra manifattura può e deve competere con quella degli altri paesi europei, Germania in primis”.

L’iniziativa va collegata alla recente istituzione da parte del Governo di una Cabina di regia (affidata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti) per la gestione dei rapporti fra Stato e Regioni inerenti il Fondo sviluppo e coesione 2014-2020. Un piatto ricchissimo di quasi 9,2 miliardi di euro fra 2016 e 2018 (sebbene solo il 20% delle risorse sia destinato al nord Italia), nel cui ambito le tre Regioni intendono reperire anche risorse per il potenziamento delle proprie infrastrutture. Presentarsi come un distretto portatore di finalità condivise, tanto più in presenza di giunte di colore politico diverso, potrebbe essere decisivo per il peso delle tre regioni.

Al documento quindi è stata allegata una lista di interventi ritenuti necessari, alcuni già programmati o addirittura in esecuzione, ma per la maggior parte da pianificare e soprattutto finanziare. È da inquadrarsi in questo contesto, ad esempio, la lettera di intenti sottoscritta contestualmente dai tre interporti piemontesi di Novara, Torino e Rivalta Scrivia, che concretizza e rafforza il dossier presentato a settembre dall’assessore regionale piemontese ai trasporti Francesco Balocco, con cui Torino sottopose al Governo la necessità di un finanziamento di una cinquantina di milioni di euro (da affiancarsi a risorse private) per potenziare e adeguare a standard europei le tre strutture.

Il che, precisato che la Regione Piemonte ha da poco messo in vendita le quote detenute nelle tre piattaforme (il cui valore, in caso di finanziamento pubblico garantito, ovviamente crescerebbe), dà la misura economica dell’entità media delle opere individuate. Del resto la lista di interventi proposti, secondo quanto trapelato, sembrerebbe inquadrarsi in una logica, ferroviaria, ben precisa, determinata dall’apertura (a giugno) del nuovo tunnel ferroviario del San Gottardo, in Svizzera, opera colossale e centrale del corridoio Reno-Alpi (ex Rotterdam-Genova).

È timore diffuso e fondato che di tale opera, almeno inizialmente, fruiranno soprattutto i porti nordeuropei, per cui si aprirà una porta ancora più facile per inviare in Pianura Padana i container sbarcati su quelle banchine. Mentre far partire treni con standard europei (per lunghezza, sagoma dei carichi e peso) dai porti liguri resta complesso. Non solo. Il corridoio rischia di chiudersi a Milano, perché da qui al 2020 sono finanziati interventi di adeguamento a standard europei della rete ferroviaria italiana solamente a nord del capoluogo lombardo.

È per questo che, stando alle indiscrezioni, la lista conterrà proposte di potenziamento delle tratte meridionali rispetto alla cosiddetta gronda nord (un esempio su tutti il famigerato raddoppio della tratta Voghera-Tortona), fra cui anche i valichi appenninici esistenti che collegano la Pianura Padana ai porti liguri, da realizzarsi a latere e a prescindere dal Terzo Valico. Ed è per lo stesso motivo che all’evento è stato invitato anche l’amministratore delegato di RFI Maurizio Gentile.

L’obiettivo dichiarato è infatti inserire il più alto numero possibile degli interventi individuati nel Contratto di Programma fra RFI e Ministero delle Infrastrutture, il cui aggiornamento, seppur annunciato in pompa magna dal Governo poche settimane fa, sarebbe ancora aperto a rifiniture di vario genere. Resta da vedere se e come il Governo recepirà l’iniziativa.