Nuovi indagati nell'ambito dell'inchiesta sulle morti dovute all'amianto: nel mirino del sostituto procuratore Stefano Puppo sono finiti cinque ex dirigenti della Sanac, l'industria che costruiva refrattari in Valpolcevera. Le accuse sono di omicidio colposo e lesioni colpose. L'azienda, nata nel 1939, era stata dismessa alla fine degli anni Novanta. Il fascicolo era nato dall'esposto presentato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil (assistiti dall'avvocato Giancarlo Bonifai). Da quella denuncia erano quindi partite le indagini su colossi dell'industria a Genova. L'allora procuratore capo Michele Di Lecce aveva anche riunito i fascicoli su circa 350 casi di decessi e malattie sospette di lavoratori Ansaldo, Fincantieri, Culmv e Ilva-Italsider.
Per Fincantieri erano state indagate otto persone (tra ex e attuali direttori), per Italsider altrettanti otto ex dirigenti, un ex console della Culmv era finito nel registro degli indagati, mentre è ancora al vaglio il caso delle morti dei dipendenti Ansaldo.
Per i rappresentanti sindacali, nel corso degli anni, c'erano state omissioni nell'approntare i necessari presidi sanitari e infortunistici che avrebbero potuto evitare, o quantomeno diminuire, le malattie e le morti per l'esposizione all'amianto.
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