cronaca

Milioni di documenti trapelati, proporzioni planetarie
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Uno scandalo di proporzioni planetarie fa tremare i leader e i vip di mezzo mondo. I 'Panama Papers', milioni di documenti che hanno origine in uno studio legale internazionale specializzato in paradisi fiscali, gettano l'ombra del sospetto su fortune riconducibili - pare - all'entourage di Vladimir Putin e del suo arcinemico ucraino Petro Poroshhenko; a familiari del leader cinese Xi Jinping e al re saudita, al defunto padre di David Cameron, ma anche a banche italiane, a primi ministri e loro parenti, a criminali, personaggi dello spettacolo e dello sport come Leo Messi, a funzionari d'intelligence, a celebrità varie.

I 307 reporter dell'International Consortium of Investigative Journalists, impegnati per mesi a spulciare le carte, allargano la cerchia dei sospetti a personaggi dei Paesi di appartenenza: e cosi' l'Espresso evoca Montezemolo, l'imprenditore Giuseppe Donaldo Nicosia, latitante e coinvolto in un'inchiesta per truffa con Marcello dell'Utri, l'ex pilota di Formula 1 Jarno Trulli oltre a Ubi e Unicredit; mentre Haaretz cita ad esempio alcuni dei più ricchi e influenti uomini d'affari di Israele.

Nei documenti anche società che sarebbero riconducibili a 33 sigle o individui inseriti nella lista nera degli Usa, per connessioni con i signori della droga messicani, con organizzazioni definite terroristiche come gli Hezbollah sciiti libanesi e con Stati come Corea del Nord o Iran.

Nella lunga lista di nomi coinvolti nello scandalo dei paradisi off-shore rivelato dai 'Panama Papers' ci sono parenti e persone vicine al presidente siriano Bashar Al Assad, ma anche il defunto Muammar Gheddafi e l'ex presidente egiziano Hosni Mubarak. Lo riporta la Bbc. L'elenco continua ad allungarsi di ora in ora e spazia dalla politica, allo spettacolo, allo sport. Tra gli altri ci sono i nomi del presidente dell'Argentina Mauricio Macri, di parenti del presidente dell'Azerbaigian Ilham Aliyev.