Cronaca

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Continua la manifestazione dei lavoratori portuali genovesi in segno di protesta dopo l'ennesimo incidente mortale sul lavoro in cui ieri mattina ha perso la vita Enrico Maria Formenti, 34 anni. I "camalli" bloccano lungomare Canepa, a Sampierdarena, in corrispondenza del varco Etiopia. Il traffico da Ponente a Levante si svolge pertanto con difficoltà, a causa anche di una concomitante manifestazione di abitanti del quartiere di Sampierdarena contro la icrocriminaliTà. Davanti al varco portuale, tra copertoni e cassonetti posti di traverso sulla strada, è stato issato lo striscione che i portuali ieri sera avevano portato allo stadio in occasione della partita Genoa-Bologna per ricordare il compagno di lavoro, tifoso genoano: "Porto: 30 morti in dieci anni... ora basta, ciao Enrico". Tutte le operazioni di carico e scarico delle merci sono bloccate nel porto di Genova, come in tutti gli altri scali marittimi italiani in adesione allo sciopero nazionale proclamato oggi dai sindacati. L'incidente mortale è avvenuto vicino a ponte Somalia, nei dintorni del terminal Frutta. L'uomo, residente in via Paleocapa e padre di due figli, è rimasto schiacciato da una balla di carta da due tonnellate, caduta da una colonna dello stesso materiale. Solo giovedì nel porto di Genova erano scattate le proteste con uno sciopero proclamato dopo il ferimento di due lavoratori ieri e l'altro ieri. "Ancora una volta un lavoratore paga con la vita la inadeguatezza delle misure di sicurezza sui luoghi di lavoro - osserva il segretario generale della Camera Del Lavoro di Genova, Walter Fabiocchi - Non si può più perdere tempo - prosegue - occorre che la politica, le istituzioni e i datori di lavoro agiscano concretamente sulla sicurezza. Occorre agire sull'organizzazione del lavoro avendo maggiore attenzione ai problemi della sicurezza anche attraverso controlli seri e tempestivi che intervengano drasticamente laddove la sicurezza non è rispettata. Lo sciopero di oggi dei portuali genovesi e lo sciopero nazionale dei porti italiani sino alle 24 di domani è una risposta importante che conferma e non esaurisce l'impegno del sindacato su questi temi". La RSU della Compagnia Portuale Pietro Chiesa osserva che "troppo tempo è stato perso in merito alla sicurezza sul lavoro in porto, per il non rispetto delle regole (deregulation) circa le modalità stesse di come si lavora. Chiediamo al più presto che si intervenga perchè Autorità Portuale e ASL operino perchè insieme si riesca ad eseguire un reale controllo dei modi di alvoro di questo e di tutti gli altri porti del paese. Ci stringiamo in un forte abbraccio ai famiglia di Enrico nella speranza che questa morte possa essere l'ultima di una lunga serie". Inoltre, ennesima morte sul lavoro. Questa volta in Sardegna, ed è il secondo morto di oggi, il sesto in sole 24 ore. Sono 230 i decessi registrati da gennaio ad oggi del 2007. "Dopo l'ennesima tragedia sul lavoro, ora la politica non ha più alibi: il Parlamento deve rispondere in maniera responsabile e unitaria, approvando in tempi brevissimi, se possibile con un iter straordinario, il testo unico sulla sicurezza del lavoro, che il nostro paese attende da ben dieci anni»". E' quanto sottolinea il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che chiede inoltre "controlli più rigidi sui sub-appalti".