cronaca

Melley: "Farà bene al territorio ma anche agli spezzini"
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"Non costruiamo muri, ma proviamo a dare risposte all'immigrazione con il progetto IntegrAzioni". Così Don Luca Palei della Caritas spezzina alla presentazione del percorso che coinvolgerà sino a 15 profughi ospitati nelle strutture e che seguiranno attività di formazione e inserimento lavorativo in ambito di salvaguardia del territorio e agricoltura.

L'obiettivo non è solo creare lavoro per un settore che offre molte possibilità ma ha sempre meno addetti, ma di avviare questi giovani profughi a diventare imprenditori agricoli del domani. Il progetto nasce da un protocollo che la Fondazione Carispezia ha sottoscritto con Caritas diocesana, Parco Nazionale delle Cinque Terre, Confagricoltura, Confederazione Italiana Agricoltori sul modello dell'agricoltura sociale.

La Fondazione ha stanziato 100 mila euro. I ragazzi inizieranno a fine mese con il ripristino del Castello di Madrignano, a Calice al Cornoviglio, per poi proseguire con progetti legati all'agricoltura per 10 enti - tra i quali 8 comuni - spezzini.

"Un progetto che farà bene non solo al territorio, ma anche agli spezzini - ha detto il presidente della Fondazione Matteo Melley - per superare quelle diffidenze comprensibili di fronte ad un fenomeno per il quale non sono preparati. Vedere questi giovani impegnati nella salvaguardia del territorio è il modo per superare queste paure. La nostra comunità sa accogliere. Includiamoli, facciamone parte della nostra comunità".

Tra i partner del progetto IntegrAzioni, l'associazione Manarola Cinqueterre che ha promosso la formazione dei giovani migranti per il ripristino dei muretti a secco. E nel prossimo futuro sarà proprio uno di questi ragazzi, Edo, a insegnare l'arte dei muretti a secco ad altri giovani migranti e italiani.

"Incrociamo da una parte il lavoro disponibile, grazie alla formazione di figure professionali che potranno fare azienda, e una sorta di banca degli incolti. Un'azione che ha da una parte una valenza sociale e occupazionale, dall'altra di recupero del territorio a prevenzione del rischio idrogeologico", ha detto il presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre Vittorio Alessandro.