In uno dei sopralluoghi Arpal aveva raccolto quattro campioni del materiale conferito da Cociv al Castellaro: uno di essi era risultato "irregolare nella quantità di amianto refertata". Cociv aveva quindi presentato ricorso al Tar denunciando "illegittimità delle modalità seguite per estrarre e trattare i campioni esaminati".
Il Tar, motivando la sentenza, spiega: "Appare corretta la denuncia con cui Cociv evidenzia l'applicazione di una normativa che nel 1994 era stata introdotta per la ricerca e la messa in sicurezza dell'amianto già trattato dall'uomo", mentre la lite davanti al Tar "riguarda l'amianto o gli altri metalli pericolosi nelle terre o rocce di scavo".
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