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Mercoledì primo dibattito pubblico tra Battaglia e Di Tullio
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A Roma e Napoli hanno vinto i candidati renziani, ma può questo far dormire sonni tranquilli alla Battaglia, che di fatto è stata calata dall'alto, e per entrare nei cuore dei savonesi ha fatto slittare le primarie savonesi ad aprile? Ecco l'interrogativo che serpeggia tra gli esponenti del Pd della città della Torretta ad un mese dal confronto nel centrosinistra e in vista del primo dibattito pubblico tra i due candidati: Cristina Battaglia e Livio Di Tullio.

Il faccia a faccia si concretizzerà mercoledì sera proprio nella Sala Rossa del Comune di Savona per iniziativa dei giovani democratici e lì si comincerà ad avere maggiormente il polso della situazione, il polso di ptimarie che il Partito Democratico si ostina a chiamare di centrosinistra, ma che poi alla fine dei conti vede candidati soltanto due iscritti al Pd e nulla più.

Anche perché la vecchia coalizione di centrosinistra che ha sostenuto Berruti si è polverizzata da tempo. Si lavora sulla costruzione di liste civiche in grado di catalizzare consensi fuori dal Pd. Ciò che non si riesce proprio a placare è la conflittualità interna.

Dopo la nuova uscita di Di Tullio a Cinque, la trasmissione del giovedì sera di Primocanale è arrivato su Facebook lo sfogo del segretario provinciale del Partito Democratico Fulvio Briano. "Di Tullio dice il falso - scrive Briano - quando accusa i vertici provinciali di voler imporre la candidatura della Battaglia: era solo una proposta unitaria per evitare le primarie, proposta non accettata dal Pd di Savona."

Ma se non è stata accettata, e democraticamente tutto questo ci sta, evidentemente qualcuno non ha saputo dialogare. E forse anche Briano qualche domanda deve porsela.