cronaca

I bambini: "Ci urlava in faccia e prendeva a calci gli oggetti"
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Per un mese, tanto è durata la sua supplenza, è stato l'incubo di una intera classe elementare nel quartiere Oregina di Genova. Bambini di otto anni puniti in modo sproporzionato, insultati e apostrofati con frasi scurrili, tanto da aver causato loro insonnia e turbamento. Per questo il sostituto procuratore Francesco Cozzi di Genova ha indagato un insegnante di 35 anni per abuso di mezzi di correzione o disciplina.

Secondo quanto denunciato dai genitori dei 17 alunni, il maestro nel corso di quei trenta giorni aveva punito i bambini facendo saltare loro la ricreazione e costringendoli a stare seduti, li sgridava urlando loro in faccia a pochi centimetri dal viso, li rimproverava usando frasi scurrili come "non mi rompere i c...". In più avrebbe preso a calci un oggetto realizzato da uno degli scolari durante la lezione di arte commentando "cosa è questa c...." e avrebbe buttato nel cestino quelli creati dagli altri bambini dicendo che lo avevano disturbato.

Gli alunni hanno anche raccontato di essere stati strattonati, in alcuni casi, di essersi visti strappare il quaderno o lanciato via se il compito era sbagliato. E hanno detto di averlo visto sbattere le sedie in modo violento e visto litigare con un'altra docente. Il maestro se la sarebbe presa anche con un bambino affetto da dislessia costringendolo a scrivere in corsivo nonostante le prescrizioni degli specialisti che invece avevano chiesto di farlo scrivere in stampatello.