Morte Corini, difesa a oltranza della sorella Marzia: "Nessun omicidio, nessuna sedazione"

"Ci siamo avvalsi della facoltà di non rispondere, ma il tema principale è che l'accusa viene respinta totalmente e completamente".

Così Anna Francini fa capire la strategia della sua assistita, Marzia Corini, accusata di omicidio volontario del fratello Marco, morto il 25 settembre scorso mentre stava combattendo un tumore. Secondo l'accusa il penalista spezzino è morto per una dose massiccia di sedativi che la sorella le avrebbe somministrato per evitare che venisse redatto un testamento a favore della convivente di Corini, Isabeau Barrack.

"Nessun omicidio - ha detto l'avvocato di Marzia Corini rispondendo alla domanda se sarà ammessa dalla donna la sedazione massiccia del fratello - Assolutamente no".

Non era ora il momento di dirlo, noi non eravamo in condizione di determinare gli atti e la signora è scossa" ha aggiunto la legale dell'indagata che si trova agli arresti domiciliari.

Rispetto alle intercettazioni che hanno rappresentato una sorta di confessione, nel momento in cui Marzia Corini riferiva ad una amica: "Marco è morto perchè l'ho deciso io", la Francini risponde così:

"Le intercettazioni sono uno strano e pericolosissimo strumento. Estrapolazioni di frasi da un contesto più ampio fanno sì che chi le legge e le interpreta possa per certi aspetti non calarle nella loro realtà e nella dinamica dei rapporti nelle quali si inseriscono. Pur nel completo rispetto dell'interpretazione che è stata fatta dall'accusa, le intercettazioni hanno bisogno di un altro livello di lettura".

L'avvocato, nominato due giorni fa dall'indagata, ha aggiunto che la decisione di non rispondere al Gip è stata legata soprattutto al fatto che la difesa è venuta in possesso della documentazione soltanto ieri: "Non abbiamo avuto modo di esaminare gli atti in modo sufficiente. Vista la gravità dell'accusa, è opportuno che chi risponde sia a conoscenza in modo adeguato della documentazione che i Pm hanno raccolto".