
"Se avessi un figlio gay? Lo brucerei nella caldaia", avrebbe detto a un gruppo di genitori di ragazzi omosessuali. Poi si era affrettato a smentire: "Ho detto che non lo brucerei, proprio il contrario". I suoi lo avevano difeso dicendo che l'accusa partita dai "Rainbow" era un pretesto strumentale per dare contro al centrodestra. Allo stesso tempo l'intera maggioranza regionale e i compagni di partito si erano dissociati dai contenuti della presunta uscita infelice.
Ci sarebbe, però, una mail inviata da una dipendente della Regione al presidente del consiglio ligure Francesco Bruzzone: "Signor presidente, quella frase mi ha fatto accapponare la pelle". Un intervento che confermerebbe la versione degli interlocutori di De Paoli e inguaierebbe il consigliere leghista.
IL COMMENTO
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