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La mail: "Quelle parole mi hanno fatto accapponare la pelle"
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Guai in vista per Giovanni De Paoli. Sembra che la frase omofoba pronunciata a margine di un incontro con gli attivisti per i diritti gay in commissione sia uscita davvero dalla sua bocca. A farsi avanti ora è una dipendente della Regione, pronta a testimoniare che lei, quelle parole, le ha sentite davvero.

"Se avessi un figlio gay? Lo brucerei nella caldaia", avrebbe detto a un gruppo di genitori di ragazzi omosessuali. Poi si era affrettato a smentire: "Ho detto che non lo brucerei, proprio il contrario". I suoi lo avevano difeso dicendo che l'accusa partita dai "Rainbow" era un pretesto strumentale per dare contro al centrodestra. Allo stesso tempo l'intera maggioranza regionale e i compagni di partito si erano dissociati dai contenuti della presunta uscita infelice. 

Ci sarebbe, però, una mail inviata da una dipendente della Regione al presidente del consiglio ligure Francesco Bruzzone: "Signor presidente, quella frase mi ha fatto accapponare la pelle". Un intervento che confermerebbe la versione degli interlocutori di De Paoli e inguaierebbe il consigliere leghista.