È un Mimmo Di Carlo sorridente ma deciso, quello che si presenta alla prima conferenza stampa del 2016, dopo la pausa invernale, e con alle viste due match fondamentali nello spazio di sole 72 ore, a cominciare con quello che domani sera, al Picco, inaugurerà il girone di ritorno del campionato di serie B: Spezia-Bari, per proseguire con la sfida secca di Tim Cup che lunedì sera, sempre nello stadio di casa, vedrà gli aquilotti impegnati con l'Alessandria a guadagnarsi un biglietto per la storia. La vittoria varrebbe infatti la qualificazione per le semifinali di Coppa Italia, traguardo mai raggiunto, e il ticket per affrontare il Milan (qualificato ieri sera) in doppia gara.Ma del match di lunedì Di Carlo non vuol sentir parlare, pur se avverte un'intera città in fibrillazione per l'appuntamento storico. "Una cosa alla volta - dice -. All'Alessandria e ai quarti di Coppa Italia cominceremo a pensare da sabato mattina. Ora conta solo il Bari, squadra costruita per vincere il campionato, quindi temibilissima, e la nostra voglia di tornare in campo di tornare a giocare. In questi giorni abbiamo lavorato moltissimo, sin dal mini-ritiro, per ritrovare la forma e mettere a punto i dettagli sotto il profilo tattico e atletico, cosa che non avevamo potuto fare a dicembre dato il numero di impegni ravvicinati. Ci siamo preparati per alzare i ritmi e affinare una mentalità che volgio vincente. Per questo sono molto fiducioso e domani sera mi aspetto dai ragazzi una grande prestazione per conquistare i 3 punti".
Di Carlo è contento dei 3 acquisti che sino ad oggi costituiscono le novità della finestra di mercato invernale aquilotta: "Devo ringraziare la società per avermi messo a disposizione sin da prima la ripresa del campionato tre giocatori il cui profilo risponde perfettamente a ciò di cui avevamo bisogno. Si tratta di giocatori funzionali alla squadra e al tipo di gioco che ho in mente. Piccolo ha un problemino che domani lo terrà ai box, mentre De Col e Pulzetti li farò sicuramente esordire in maglia bianca. Ci daranno una grossa mano".
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