Sono stati interrogati a lungo dai carabinieri i proprietari delle due auto sulle quali viaggiavano i nomadi che mercoledì sera al casello di Bolzaneto hanno picchiato Attilio Podestà, il sessantenne poi finito in ospedale in gravi condizioni per una frattura alla testa.I due intestatari delle vetture, due Audi, rischiano un'accusa di favoreggiamento.
Nel mirino degli investigatori ci sono alcuni nomadi che gravitano nel campo dei sinti di Bolzaneto, dove sono state rinvenute le due auto. In merito a quanto accaduto, il procuratore di Genova Francesco Cozzi stamani ha voluto precisare che "i carabinieri che sono entrati nell'area per sequestrare le auto non sono mai stati ostacolati nel loro lavoro dai nomadi o da altre persone". Secondo quanto appreso, quando i primi carabinieri del nucleo radiomobile sono arrivati al campo sinti il cancello d'ingresso era chiuso con un lucchetto tanto che i carabinieri sono stati costretti a scavalcarlo. I carabinieri inoltre per sequestrare le due auto hanno dovuto fare ricorso a due carri attrezzi perché nessuno nel campo gli ha fornito le chiavi dell'accensione
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