Federici-Forcieri, il grande strappo tra porto e città e dentro il PD

Clamoroso scontro in comitato portuale alla Spezia: il sindaco Massimo Federici (e con lui l'assessore Ruggia) votano contro il piano triennale delle opere portuali. Il presidente del Porto Lorenzo Forcieri, spiazzato, dice di voler andare avanti. La spaccatura è pesante.

Per Federici vanno riviste le opere previste dal piano regolatore, in particolare il Comune si dice contrario alla costruzione di un nuovo molo su calata Paita e al raddrizzamento di Molo Italia. Insomma il sindaco dice "sì alle crociere, ma con meno cemento".

Per Forcieri il "ripensamento è tardivo" perchè le opere e il piano regolatore sono già stati approvati.

Ma dietro allo scontro tra i due principali rappresentanti delle istituzioni spezzine, entrambi membri di spicco del partito democratico, c'è qualcosa di più di una già forte contrapposizione sulle scelte amministrative.

Lo scontro è anche e soprattutto politico e personale. Sullo sfondo ci sono le elezioni del 2017, le ambizioni di Forcieri che potrebbe ambire alla carica di sindaco, la volontà di Federici di contrapporgli il suo delfino Mori, ma anche quanto accaduto alle ultime regionali, quando Forcieri si schierò contro la candidatura di Raffaella Paita, fortemente appoggiata da Federici.

Secondo alcune voci, ora, Forcieri starebbe pensando a lasciare il Pd e a candidarsi a sindaco sostenuto da una lista civica.

Le visioni diverse dei due protagonisti della vita politica spezzina, in realtà, erano già note. Ma in molti, soprattutto nella classe imprenditoriale e tra gli operatori portuali, pensavano (e speravano) che le divergenze sarebbero state superate, con un accordo politico, basato sulle opere da realizzare, e non sui personalismi.

La grande frattura che si è invece consumata alla Spezia dentro il comitato portuale, dentro il partito democratico, dentro la città, potrebbe essere il primo atto di una battaglia politica le cui ripercussioni potrebbero essere piuttosto pesanti.