cronaca

Documento comune di rappresentanti cristiani, ebrei e musulmani
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Un documento congiunto, condiviso e sottoscritto, per la prima volta, da tutti i rappresentanti delle principali comunità religiose presenti a Savona. Un messaggio di ferma condanna dei tragici fatti accaduti a Parigi, ma soprattutto un appello alla fratellanza tra le fedi.

E' quello diramato dal parroco della Chiesa Ortodossa Rumena Giorgio Andronic, dal presidente del consiglio della Chiesa Valdese Metodista Franco Becchino, dal vescovo di Savona Vittorio Lupi, dal rabbino capo delle comunità ebraiche liguri Giuseppe Momigliano e dal presidente della comunità islamica ligure Zahoor Zargar.

"Come rappresentanti delle principali comunità religiose presenti a Savona ci sentiamo in dovere di dare un segnale forte e condiviso alla luce dei gravissimi e inaccettabili fatti verificatisi l'altro ieri sera a Parigi. Innanzitutto manifestiamo la nostra piena solidarietà a tutto il popolo francese per questo vile attacco e siamo vicini, con l'affetto e la preghiera, alle famiglie delle persone uccise e ferite", hanno scritto insieme i cinque rappresentati. 

Leader religiosi accomunati e non divisi dalla fede, che hanno espresso "la più ferma condanna verso questi deprecabili e inumani atti di terrore".

MOMIGLIANO: "GESTI CHE NEGANO LA RELIGIONE" -
"Un'iniziativa importante. Partita dal vescovo, è stata immediatamente condivisa perché ha un significato preciso: esprime tutta la condanna per il gesto barbaro, ma nello stesso tempo serve ad affermare anche che atti come questo sono a totale e assoluta negazione di qualunque valore religioso. Una profanazione, una bestemmia, come ha già detto il Papa". Lo ha detto a Primocanale Giuseppe Momigliano, rabbino capo delle comunità ebraiche liguri, commentando l'incontro di oggi a Savona.

L'IMAM DI GENOVA: "NON STRUMENTALIZZARE"
- Condanniamo fermamente quanto accaduto a Parigi, prendiamo le distanze da questi terroristi”. Salah Hussein, imam di Genova a Primocanale, è però preoccupato dalle polemiche che investono i musulmani in Italia: “Amiamo questa città, ci sentiamo genovesi a tutti gli effetti. L’Isis fa piu’ danni a noi che agli europei. E certe strumentalizzazioni politiche sono pericolose”. Hussein non crede che andare in guerra in Siria o in Libia contro lo Stato Islamico sia la soluzione piu’ giusta: “Attenzione, l’occidente non deve dare a questi fanatici la scusa per ulteriori attacchi terroristici”. Problemi nei luoghi di culto? “Noi collaboriamo con le forze dell’ordine e se dovessi accorgermi della presenza di qualche elemento pericoloso per al comunità lo denuncerei immediatamente”.

MAIOLESE: "I MUSULMANI SONO VITTIME" - Concetti ribaditi da Alfredo Maiolese, presidente della Lega Europea Musulmani: "Non bisogna confondere l'Islam con i terroristi. Ho letto un titolo su un giornale: 'Bastardi islamici'. Semmai 'Bastardi terroristi'. Quelli che scappano dalla Siria sono musulmani. Non è una questione di religione. Ormai siamo in guerra: chi semina odio raccoglierà qualcosa di brutto. Sì, purtroppo il nemico può essere nelle nostre città. Ma immigrati sono 12 milioni, non posson essere tutti terroristi, anche se ne hanno preso uno. Allora anche i Paesi alleati con la Nato sono tutti terroristi, la Turchia, l'Arabia Saudita, l'Egitto. Ricordiamo che ogni giorno in Afghanistan ci sono 200 morti da 13-14 anni. Sono musulmani anche loro".

LA SOLIDARIETÀ DEGLI SPEZZINI - Tante le manifestazioni di cordoglio e vicinanza alla Spezia dopo gli attentati e la strage di Parigi. Nel tardo pomeriggio di ieri manifestazione con fiaccolata in città, alla quale hanno partecipato gran parte delle istituzioni e dei rappresentanti della politica cittadina e provinciale. In via Sapri, sotto la sede del consolato francese, sono stati davvero in tanti a lasciare messaggi di solidarietà, scrutte e candele accese. Durante il rito alla finestra del consolato si è affacciato il rappresentante onorario francese Pierre Popoff che, commosso, ha ringraziato gli spezzini per la vicinanza al popolo parigino. Alla Spezia ieri il sindaco Federici (nativo tra l'altro di Chateauroux, in Francia) ha proclamato il lutto cittadino.