La lotta al famigerato punteruolo rosso nel savonese si fa più dura. E così nasce un tavolo tecnico dei comuni della provincia per combattere questo pericoloso insetto che devasta le palme.
La nascita di questo coordinamento è stata sancita in comune a Finale Ligure con la regia del sindaco Ugo Frascherelli.
"L'incontro di oggi è stato promosso da Finale Ligure dopo la scoperta che ben 7 palme del territorio erano state colpite - ha raccontato Frascherelli - la ragione di questo incontro è trovarsi attorno ad un tavolo per cercare di fare assieme tutti la stessa cosa. Dobbiamo intervenire insieme e affrontare un insetto con il quale purtroppo dovremo convivere".
"Si tratta di investire nella prevenzione - ha aggiunto il sindaco - attraverso prodotti biologici".
All'incontro presente anche il responsabile del settore fito-sanitario della Regione Liguria Marcello Storace.
"Il punteruolo rosso si può contenere e non battere - ha dichiarato perentoriamente Storace - non esistono strumenti che ci danno la certezza dell'eliminazione al 100 per 100 di questo insetto. La soluzione di sinergia tra le varie amministrazioni confinanti nel finalese è di interesse facendo una lotta comune e preservare le nostre palme".
Chi opera nel settore agricolo è riuscito ad avere la meglio su questo insetto grazie all'utilizzo di prodotti più forti inutilizzabili nell'ambito pubblico per i rischi che si potrebbero correre.
"Per evitare un'ulteriore propagazione dell'insetto - sottolinea Storace - serve poi una sinergia tra il pubblico e il privato, tra i comuni che ospitano le palme e i soggetti privati che li hanno nei loro terreni".
In alcuni comuni poi si sta vagliando l'ipotesi di sostituire la palma Canariensis oggetto principale dell'attacco, con altre palme altrettanto belle come le dactylifere o le Washingtonie
Il prezzo da pagare per la battaglia contro il punteruolo rosso è comunque rilevante.
"Ogni palma malata va abbattuta - ha raccontato Storace e il costo dello smaltimento si aggira intorno al migliaia di euro a pianta mentre quello della prevenzione va spalmato su un periodo più lungo ed è più contenuto".
"Io credo che si debba curare molto l'aspetto organizzativo - ha aggiunto uno dei sindaci intervenuti, Renato Dacquino primo cittadino di Borgio Verezzi - Il presente è avere dei dati, intervenire sulle piante, mettere risorse. Io credo che per la lotta per il punteruolo è la lotta per l'ambiente".
"Io a Borgio ho 110 piante pubbliche 110 private- ha aggiunto Dacquino - basta fare le ordinanze e i dati si raccolgono. Si ragiona sull'impatto dell'impatto, volendo si fa anche un conto economico e si vede se conviene o no intervenire. Io dico che conviene, dietro tutto non c'è solo economia, ma strategia del territorio".
E presto potrebbe essere inoltrata tramite la Regione al Ministero la richiesta di utilizzo di sostanze più forti ed efficaci contro il punteruolo rosso. La battaglia prosegue.
cronaca
Lotta al punteruolo rosso: nasce tavolo tecnico dei comuni savonesi
Il primo vertice oggi a Finale Ligure
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